Mazzali: «Il Comune dia un muro per Dax»

L'avvocato della famiglia: «Il murale era illegale, ma no alla guerra con la spugnetta»

«La bomboletta contro la spugnetta non è comunque una bella partita». Parola di Mirko Mazzali, delegato alle periferie e avvocato di Rosa, mamma di Dax al processo. Che dopo aver stigmatizzato l'atto illegale, chiede un muro autorizzato per il murale.

A undici anni dall'ultima volta in cui il Comune (amministrazione Moratti) ingaggiò una battaglia contro i writer della Darsena, cancellando a ripetizione il murales dedicato a Davide «Dax» Cesare, ora l'amministrazione Sala ha deciso di intraprendere una nuova battaglia colpi di spugnetta e vernice grigia. Qualche giorno fa il Nucleo intervento rapido del Comune ha ripulire il muro della Darsena dove campeggiava il murales, con la solita iconografia, in omaggio all'autonomo ucciso il 16 marzo 2003 in via Brioschi al Ticinese. Un graffito non autorizzato, e disegnato esattamente nella stessa porzione di muro dove era sempre stato, dal 2003 al 2007 e poi di nuovo nel 2015, dopo la riqualificazione della Darsena. Lo scorso week end in occasione della manifestazione per i quindici anni dall'assassinio di Davide Cesare, infatti, nuovi graffiti sono comparsi lungo gli argini dell'ex porto.

La stessa sorte, al contrario, è capitata al murale celebrativo per i 150 anni dell'Inter che ha resistito intonso solo 24 ore sul muro cieco dell'edificio all'Isola.

«Che il nuovo dogma del decoro fosse penetrato a fondo in una parte consistente di questa metropoli ne eravamo piuttosto consapevoli - scrivono gli autonomi sulla pagina Milanoinmovimento - così non ci siamo stupiti più di tanto quando siamo venuti a sapere che il Comune aveva prontamente cancellato il murales dedicato a Dax. E' anche vero che se non c'è stato stupore c'è stata sicuramente tanta amarezza. Di una cosa siamo sicuri! Non vogliamo sicuramente correre il rischio di abituarci al peggio!».

«Non amo particolarmente le spugnette, però se tu fai un murales dove non lo puoi fare, non devi meravigliarti che qualcuno te lo cancelli - scrive Mazzali -. Anche perché chi decide chi scrive e cosa su un muro, il primo che lo fa? Ed allora che questo gesto serva a fare tutti dei ragionamenti, a cercare di evitare il meccanismo io faccio il murale, io te lo cancello.

Chi è competente, chi ha voglia, si sieda intorno a un tavolo per ragionare sul muro da dedicare a Dax e anche a chi ha dato tanto per la nostra libertà, Giovanni Pesce a chi è morto innocente, Giuseppe Pinelli, a Dario Fo, a molti altri».

MBr

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