Chiara Campo
Meno incidenti con morti e feriti sulle strade, è il dato che emerge da un confronto che il Comune ha fatto tra il 2016 e 2015. Ma occhio: il rischio è alle porte. L'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza infatti ha rivolto proprio ieri un «appello ai cittadini alla prudenza». Da questo monitoraggio risulterebbe che «ottobre è il mese più pericoloso». Segnarselo sull'agenda tra dieci giorni, onde evitare di abbassare la guardia al volante. Scherzi a parte, Palazzo Marino ha messo a confronto i dati complessivi dell'anno scorso con le rivelazioni sugli incidenti tra gennaio e agosto 2016 e poi ha provato a fare una proiezione dei dati sugli ultimi mesi dell'anno. Dal primo confronto sui dati reali emerge che il numero di incidenti rimane sostanzialmente stabile: 13.082 durante tutto il 2015 8.667 nei primi otto mesi dell'anno, verosimilmente saliranno a quota 13mila entro fine dicembre (81 incidenti in meno, appena lo 0,5%) mentre dovrebbe aumentare (del 3%) la percentuale delle persone coinvolte che rimangono illese: si passerebbe dalle 18.272 dell'anno scorso a 12.502 tra gennaio e agosto, numero che salirà a 18.753 se le proiezioni saranno rispettate. Ancora più confortante, sempre a dar retta alle proiezioni, il calo dei feriti e morti sulle strade. Nel primo caso la diminuzione si aggirerebbe intorno al 21,2% (sono stati 11.184 nel 2015, il numero al 31 agosto di quest'anno era ancora fermo a 5.875, potrebbe salire a 8.812 quindi 2,371 in meno in un anno). Nel secondo caso, le vittime fino ad agosto sono state 23 rispetto alle 50 di tutto il 2015, potrebbero salire a 34, se la situazione fosse confermata il calo secco sarebbe del 31%. L'assessore Rozza sostiene che questa fotografia indica «un sensibile abbattimento della pericolosità delle strade milanesi, e ci spinge a continuare nella direzione presa per garantire la sicurezza dei cittadini». In compenso, ricorda appunto che i dati Istat 2015 indicano ottobre come il mese nero sulle strade, e anche a Milano in effetti nel 2015 si è registrato il record di 1.157 feriti e sei morti in un mese a causa di incidenti stradali, proprio ad ottobre. «Con l'aumento di pattuglie di polizia stradale e autovelox abbiamo prodotto un calo, vogliamo invertire la tendenza anche a ottobre quindi lanciamo un appello alla prudenza».
Meno feriti sulle strade, ma i milanesi rischiano di «impazzire» per i troppi decibel. Secondo un'indagine di Amplifon, Milano è la quarta città più rumorosa d'Italia, sil podio ci sono Palermo (92,6), Firenze (88,6)e Torino (86,8), ma persino le strade di Roma (che arriva quinta con picchi di 86 decibel) è più «soft» del capoluogo lombardo (86,4).
Gli italiani sono i più esposti al rumore del traffico in Europa (il 49,9% rispetto a una media del 42,8). Clacson, motorini, sirene, mezzi pubblici producono in media 82,2 decibel e i picchi sono stati registrati appunto a Palermo, Firenze, Torino, Milano, Roma, Bologna e Napoli, dove è stata superata anche la soglia di guardia degli 85 decibel. Basti pensare che 90 decibel viene indicato dall'Organizzazione mondiale della Sanità come «soglia critica per evitare danni all'udito». Il «caos sonoro», ricorda Amplifon, può incidere su salute, umore e udito.
Gli italiani molto esposti al rumore del traffico si sentono più preoccupati (+7%), hanno disturbi del sonno (+4%) e sbalzi d'umore (+7%), soffrono di mal di testa (+6%) e problemi di concentrazione sul lavoro e nello studio (+5%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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