Il mercato degli ambulanti di Forte dei Marmi è ormai un evento per blogger e fashion victim

Elena Gaiardoni

Da quando lo chiamano «made in Italy» il prodotto di marca italiano ha perduto quel bel significato, quasi dantesco, che ha il termine «manifattura»: fatto con le mani. Nella storia dell'uomo il manufatto comprende l'intera gamma del bello e dell'utile, dalle cose della vita di tutti i giorni fino a raggiungere la sua massima espressione nell'arte. E a proposito: arte o artigianato? Rimane labile il confine per quanto riguarda i prodotti manifatturieri proposti dagli «Ambulanti di Forte dei Marmi», che saranno oggi a Segrate, via Roma/via XXV aprile, e domani a Monza in piazza Cambiaghi, con orario pieno dalle 8 del mattino alle 19.

«Boutiques a cielo aperto» sono definiti dalle principali riviste di fashion i banchi che da più di sessant'anni allietano piazza Marconi a Forte, la località toscana frequentata dalla migliore élite a livello mondiale. All'inizio era la nobiltà toscana, milanese e romana a cercare su quelle bancarelle pregiati golf in cashmere, borse e cinture in pelle, ceramiche, asciugamani e lenzuola di fiorentina eleganza da destinare al corredo delle figlie. Adesso sotto le file di ombrelloni si muovono magnati russi e arabi.

Il mercato ebbe talmente successo che nel 2002 si costituì il Consorzio «Gli Ambulanti di Forte dei Marmi», che rappresenta il marchio, sinonimo di genuinità e qualità. Del Consorzio fa parte la selezione dei migliori banchi, che si spostano dalla piazza di nascita proprio per dare la possibilità a tutti gli shoppisti di partecipare a uno spettacolo del glamour italiano, che è sempre stato oggetto di molti e fallimentari tentativi di imitazione.

La mantella azzurra con le frange, il tubino cremisi in lino, la sahariana stile Yves Sait Laurent, l'abito in cotone bianco con merletti e piegoline che ricorda le atmosfere di Luchino Visconti in «Morte a Venezia». E' il classico che vince in questi boutiques, dove toccare fa parte di quell'istinto tipicamente italiano, a volte dileggiato dai popoli più freddi e distaccati, ma simbolo proprio di un talento che gli italiani hanno nelle mani, sia quando realizzano una cosa sia quando devono decidere di acquistarla. Sono decine gli ambulanti d.o.c. Per il presidente del Consorzio, Andrea Ceccarelli: «Rappresentano un ritorno alla tradizione culturale del nostro Paese più ancora che strettamente commerciale. Noi portiamo avanti una sorta di rito, nato molto prima del termine shopping, capace di esaltare le migliori espressioni di artigianato e commercio che hanno fatto dell'Italia la meta di tanti intenditori, perché va ricordato che la merce venduta rappresenta il meglio dell'eccellenza e della qualità dell'artigianato toscano e non solo. Nel nostro Consorzio sono rigorosamente bandite per statuto cineserie di scarso valore e imitazioni». Su internet le date del mercatino sono seguite con attenzione da signore sofisticate, più atente all'intramontabile chic che alla moda.

Gli atelier toscani che si muovono di città in città e di paese in paese portano un fascino che nessun altro evento del genere ha eguagliato. Per sapere di più sugli «Ambulanti di Forte di Marmi» si può consultare il sito web ufficiale www.gliambulantidifortedeimarmi.it, dal quale si accede anche alla pagina Facebook e all'app del Consorzio.

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