Cronaca locale

Il nuovo boschetto dell'eroina: le foto choc della cascina occupata

Spaccio a cielo aperto nel nuovo boschetto dell'eroina di Rogoredo, a Milano: la riqualificazione esaltata dalla sinistra non trova riscontro nei fatti

Il nuovo boschetto dell'eroina: le immagini choc della cascina occupata

La situazione delle periferie di Milano si è sempre più complicata. Tra le zone con maggiori criticità spicca il quartiere di Rogoredo, noto per il boschetto della droga. È una delle piazze di spaccio più grandi d'Italia, gestita da organizzazioni criminali organizzate. È un zona di confine scarsamente presidiata, ormai ostaggio di criminali e sbandati che a ogni ora del giorno e della notte si addentrano per acquistare e vendere la droga. Silvia Sardone ha denunciato la nascita di un'altra piazza dello spaccio a Rogoredo, a breve distanza dalla vecchia area ormai dismessa. Un loop continuo che sembra non avere fine, perché mancano gli adeguati controlli sul territorio.

La nuova piazza di spaccio

"In fondo a via Rogoredo, al confine col campo rom di via Impastato, c'è il nuovo boschetto dell'eroina, circa un chilometro più avanti rispetto alla precedente piazza di spaccio. Ho svolto un sopralluogo in quest'area verde e ho constatato come la piaga della droga non sia stata affatto sconfitta, nonostante gli squilli di tromba della sinistra milanese che parla di rinascita e riqualificazione di Rogoredo", attacca Silvia Sardone.

I proclami di riqualificazione dell'area annunciati dall'amministrazione comunale dem si scontrano con la realtà, ben lontana da quanto la narrazione vuole far credere. "Ci sono ancora decine e decine di tossici che si addentrano nel nuovo bosco per acquistare dosi e drogarsi a cielo aperto; alcuni di loro si sono anche accampati con tende e vivono di fatto lì, in mezzo a sporcizia, rifiuti e siringhe", accusa l'eurodeputato e consigliere comunale della Lega di Milano.

La situazione di Rogoredo è al limite. I cittadini lamentano un elevato livello di delinquenza e hanno paura a camminare per le strade del quartiere, soprattutto durante le ore serali. Un clima che si fa di giorno in giorno sempre meno sostenibile: "Chiedo al Comune di Milano di attivarsi immediatamente per bloccare l'accesso all'area, basterebbe mettere una recinzione lunga qualche metro per impedire il viavai. Bisogna intervenire subito prima che il fenomeno raggiunga dimensioni ancora più grandi".

Il degrado di Cascina Palma

A preoccupare in zona Rogoredo è anche cascina Palma, l'edificio a pochi passi dalla stazione. Una terra di nessuno "trasformata in un'autentica centrale del buco". È qui che Silvia Sardone ha incontrato una giovane ragazza "in compagnia di alcuni nordafricani che mi ha spiegato candidamente di farsi di eroina e che basta chiamare i pusher al telefono per ottenere la droga". Un racconto dell'orrore che arriva direttamente da Milano, da uno dei quartieri che l'amministrazione dice riqualificati.

"Anche qui il minimo da fare è sbarrare gli accessi per evitare che si verifichino episodi orribili come già avvenuto in passato proprio in questa cascina, quando fu trovata una giovane incinta che aveva subìto violenze. La sinistra non resti immobile come suo solito, a Rogoredo c'è ancora tanto lavoro da fare e ogni giorno che passa è tempo perso per ridare dignità all'intero quartiere e ai suoi abitanti", continua ancora l'eurodeputato della Lega.

Infine, Silvia Sardone esorta ancora Beppe Sala e l'intera giunta comunale di Milano ad adoperarsi seriamente per risolvere situazioni gravi e gravissime come questa: "Il sindaco e la sua giunta la smettano di dire che nel quartiere va tutto bene: vengano qui a farsi un giro e lo scopriranno da soli.

Basta bugie, Milano e i suoi quartieri meritano rispetto".

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