Modiano: «Malpensa sempre più internazionale»

Confermato il presidente Sea. Il restyling dell'aeroporto concluso entro l'anno

Paolo Stefanato

Pietro Modiano - confermato ieri presidente della Sea dal cda eletto dall'assemblea - ha come principale obbiettivo quello di sviluppare il traffico intercontinentale «incoming», quello cioè che viene generato in Paesi lontani, e che oggi rappresenta il 45% dei 5,3 milioni di viaggiatori che costituiscono questo segmento: è il passeggero che passa più tempo in aeroporto e che spende di più. «A breve, insieme a Giulio De Metrio, il chief operating officer, faremo un giro nel mondo per promuovere presso le compagnie lo scalo di Malpensa, oggi più bello, attrattivo e in grado di rappresentare il made in Italy». Spazio di crescita ce n'è, se questo bacino in Europa «vale» 120 milioni di passeggeri, solo per il 17% in Italia. Un altro indirizzo di crescita è lo sviluppo delle tecnologie digitali al servizio del passeggero. «Anche in collaborazione con altri aeroporti, vogliamo riuscire ad esprimere le esperienze più evolute».

Modiano ha sottolineato come la Sea in questi anni abbia cambiato fase, superando definitivamente il dehubbing di Alitalia, il conflitto Linate-Malpensa e la spinosa vicenda legata all'handling, in via di ottenere il sì definitivo dalle autorità europee. Il recupero di voli nazionali, che è uno degli obiettivi per il futuro, oggi ha un nuovo protagonista: Ryanair.

Intanto sono in corso i lavori di restyling dell'area Shengen di Malpensa, che saranno completati entro l'anno con un investimento di 10 milioni. All'inizio del 2017 sarà invece inaugurato il collegamento ferroviario tra i terminal 1 e 2; la stazione, che sarà completata entro maggio, è di competenza della Sea, e i 40 milioni di spesa sono coperti per i due terzi da contributi europei e regionali. Della nuova ferrovia beneficerà soprattutto easyJet, la compagnia low cost basata sul T2, primo cliente dell'aeroporto: il suo pubblico utilizza per il 19% il treno (contro il 15% del pubblico del T1».

La Sea e i suoi azionisti (che ieri in assemblea si sono espressi all'uninamità su tutti i punti all'ordine del giorno) hanno un grande tema in sospeso: la fusione con la Sacbo, la società di gestione dell'aeroporto bergamasco di Orio al Serio. Ogni decisione è rinviata al dopo elezioni. Nascerebbe un polo da 40 milioni di passeggeri che Modiano considera «ben equilibrato, con un buon portafoglio di vettori e senza compagnie con quote schiaccianti».

Il passo successivo potrebbe essere la quotazione in Borsa della nuova realtà che, secondo calcoli effettuati sull'attuale redditività della Sea e sui multipli riconosciuti al settore, potrebbe capitalizzare non meno di 1,7-1,8 miliardi di euro, il doppio rispetto al valore che era stato ipotizzato nel 2012, quando la proposta al mercato fu ritirata all'ultimo momento.

Il bilancio 2015 della Sea si è chiuso con un fatturato di 695 milioni, un utile netto di 83,8, con un dividendo per il Comune di 34 milioni. Bene l'attività dei primi tre mesi del 2016.

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