LE MOSSE DEL CENTRODESTRA

Centomila volantini che un «esercito» di cento attivisti distribuirà casa per casa, nove gazebo (uno per zona) presenti a partire da sabato e per alcune settimane nei mercati della città e una grande manifestazione in piazza San Babila con il leader Silvio Berlusconi, quasi certamente il 29 novembre, contro le tasse sugli immobili. Un luogo scelto non a caso, «è legato alla svolta del predellino» ha ricordato ieri la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini lanciando la campagna di Forza Italia su tutti gli aumento imposti dalla giunta Pisapia. Un'«operazione verità», secondo atto della campagna #milanesestaileggero che dimostra ora, dopo le ipotesi lanciate in primavera dal partito, che la manovra comunale si è tradotta veramente con una stangata diffusa: dall'aumento per entrare nei musei civici agli impianti sportivi, servizi cimiteriali, sintetizzando in un numero il confronto tra il 2010 quando governava ancora Letizia Moratti e il 2014 con le aliquote di Tasi e Tari decise dal centrosinistra, i milanesi sono arrivati a pagare 770 milioni di nuove tasse. Non esagera (purtroppo) la Gelmini a definirlo un «inferno fiscale». E dunque Fi torna in campo «è la prima di una serie di iniziative da qui al 2016, abbiamo tracciato la road map con Berlusconi. Altro che rivoluzione arancione, non c'è stata nessuna svolta e questa escalation di tasse, specialmente sulla casa, va fermata». E Pisapia «ha sbagliato tutte le priorità, prima delle moschee deve garantire la sicurezza ai cittadini». La coordinatrice avverte anche il premier Matteo Renzi: «è finito il tempo delle passerelle in Lombardia, servono risposte». Anche contro l'emergenza pccupazioni nelle case popolari, «dal governo abbiamo sentito risposte troppo blande, non basta tagliare luce e gas agli abusivi vanno sgomberati con agenti ed esercito se serve». Su questo punto sembra di sentire Matteo Salvini: ieri il segretario della Lega ha annunciato che farà «la rivoluzione liberale che non è riuscita a Berlusconi». La Gelmini lo riporta al piano terra: «Non si monti la testa, deve ancora farne di strada per diventare come Berlusconi».

Il coordinatore cittadino Giulio Gallera, il capogruppo Pietro Tatarella e i consiglieri Andrea Mascaretti e Luigi Pagliuca leggono gli effetti della legge di stabilità su Milano: con 47 milioni di tagli aggiuntivi sarà tra le più colpite. Prima osservazione: «Pisapia non sa farsi ascoltare dal governo Pd». Secondo: «Dovrà mettere a bilancio 251 milioni in meno per le mancate riscossioni, e noi siamo stufi dei professionisti dello “scrocco“, in gran parte extracomunitari.

Non pagano mense, trasporti, Cosap. Istituiremo un Osservatorio sulle mancate riscossioni, il sindaco deve smetterla di scaricare solo sul governo la colpa di aumenti». E di qui la sfida: «Dia un segnale, abbassi almeno l'ultima rata Tasi».

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