Una mostra sul cervello per imparare a pensare

Una mostra sul cervello per imparare a pensare

Forse non sapremo mai se il nostro cervello nasce, si sviluppa e muore con noi o se sia una raffinata interfaccia con un «altro ed altrove» sconosciuto. O se il vero stia ancora aspettando, per rivelarsi, l'avvento del montaliano «uomo dell'avvenire, fornito di un cervello e di un sistema nervoso del tutto diversi da quelli di cui disponiamo noi» (Auto da fé: per la cronaca, era il 1966...). Ma dove vogliamo andare, con un cervello che scambia in scioltezza il rumore della pioggia con quello del bacon che frigge, e che non riesce a farci impilare quattro cubetti uno sull'altro? Il primo impatto con la spettacolare mostra Brain. Il cervello: istruzioni per l'uso, che apre oggi e prosegue fino al 13 aprile 2014 al Museo di Storia naturale, ha il sapore dell'incontro con le nostre potenzialità ma anche coi nostri (insospettati) limiti. Non bastano certo le sale di un museo a dirci chi siamo, ma intanto godiamocela, quest'unica tappa italiana di un'esposizione internazionale che ha già affascinato New York! Brain, prodotta dall'Assessorato alla Cultura di Milano, 24 Ore Cultura e Codice. Idee per la cultura, e curata da Rob DeSalle con Joy Hirsch e Margaret Zellner, si rivolge anche ai non specialisti di ogni età, per illuminare, in un viaggio interattivo, i meccanismi delle nostre percezioni, opinioni e sentimenti. Bellissima, senza mezzi termini: per la capacità, tipica dei più saggi divulgatori, di far sembrare semplici e avvicinabili anche le questioni più complesse, per la totale multimedialità e per il costante dialogo fra scienza e arte che unisce, in un filo sottile e mai banale, tutte le sei sezioni espositive. Si entra subito nel mood cerebrale coi settecento chili di fili elettrici che danno vita a un'installazione di Daniel Canogar ispirata all'attività neuronale. Cosa passa per la testa di un'emozionata ballerina alle prese con il provino della vita? Ce lo mostra la proiezione della prima sezione, Teatro introduttivo. Un puzzle visivo dell'artista Devorah Sperber, che invita i visitatori a ricreare l'immagine di un famoso quadro, è il piatto forte del Cervello sensibile, sezione che mette in luce l'attività delle varie aree sensoriali. Tutto d'un fiato si passa al Cervello emozionale, per scoprire cosa proviamo e come, a confronto con alcune specie animali. Da non perdere il chiosco interattivo e i modelli di neuroni in resina rossa. Si entra poi in una stanza che riproduce le pieghe della corteccia: è «Il cervello pensante».

Qui si scopre, fra l'altro, un cervello in lotta contro se stesso, e non per modo di dire: mai pensato a quanto è dura disegnare una stella allo specchio? Le ultime due sezioni, «Il cervello mutevole» e «Il cervello del futuro», sono dedicate ai cambiamenti del cervello (e del suo funzionamento) nel tempo, e a un futuro che in parte è già qui fra elettrodi, impianti e interfacce cervello-computer. Per finire, relax nella Lounge, in compagnia di... quattro cervelli in azione tutti da scoprire.

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