Mostre, concerti e congressi È il nuovo scrigno di Milano

Unicredit inaugura il «Pavillion» nel quartiere di Porta Nuova Struttura bassa in legno e vetro, sarà un luogo di aggregazione

Da ieri Milano ha a disposizione un nuovo, versatile «contenitore» destinato a ospitare la più varia gamma di attività d'incontro: mostre, concerti, proiezioni, congressi, assemblee (il primo tocco di fantasia lo ha dato l'artista Dorothée Selz che vi ha esposto delle sculture commestibili). Si tratta del Pavillion, il nuovo edificio di Porta Nuova costruito da Unicredit, che completa il quartier generale del gruppo bancario con un luogo di aggregazione colletiva che sarà utilizzato, come primo scopo istituzionale, per le assemblee della società. Si affaccia alla piazza Gae Aulenti ed è collocato alle spalle delle due torri nelle quali Unicredit ha la propria sede principale. Mentre queste ultime svettano in altezza in uno scintillìo di cristalli, qui il materiale dominante è il legno, e la dimensione è contenuta, tre piani soltanto.

All'inaugurazione di ieri il Pavillion è stato illustrato dal presidente di Unicredit, Giuseppe Vita, dall'ad Federico Ghizzoni, dal progettista, l'architetto Michele De Lucchi, alla presenza del presidente della Regione Roberto Maroni e del vicesindaco Francesca Balzani, al suo esordio nel nuovo ruolo. Si tratta di un complesso con un'altezza massima di 22 metri, per 3.200 metri quadrati complessivi suddivisibili in una serie di soluzioni modulari; la versione più ampia della sala è di circa 700 metri quadrati. Il tutto è stato realizzato dalla Italiana Costruzioni dei fratelli Navarra in un anno, un mese e 10 giorni. Per l'architetto De Lucchi, che ha lavorato all'evoluzione del progetto in stretta collaborazione con il team di Unicredit, la forma è quella di un seme, che simboleggia l'ancestrale vitalità della natura; per altri - come egli stesso ha riferito - «assomiglia a una balena, a un sasso, una coccinella, un armadillo. E questo conferma come stimoli fantasia e immaginazione, cosa che dà del valore in più a una costruzione». La struttura degradante è sostenuta da 54 travi in legno lamellare, ciascuna diversa dall'alta, e tutto l'edificio fa dialogare i due materiali principali, il legno (larice austriaco) e il vetro. Data la versatilità funzionale dell'edificio, grande attenzione è stata rivolta agli impianti multimediali, installati da Sirti. Ai lati dell'edificio, due «portelloni navali» di grandi dimensioni si aprono per fondere gli spazi interni con quelli esterni, verso i quali sono rivolti due maxischermi di 8 metri per 4,5.

L'edificio ha una singolarità: è l'unico in Italia senza fondazioni. De Lucchi lo definisce «un soprammobile» perchè è appoggiato, come un oggetto (da 900 tonnelate), sulla scatola in cemento che contiene il parcheggio sotterraneo («usa uno spazio già usato»); la sua flessibilità antisismica è garantita da un sistema di slitte che gli permette di scivolare. Un mese fa il collaudo della spinta laterale che, grazie a una forza motrice di 1.000 tonnellate, ha provocato lo spostamento temporaneo di 1,5 centimetri.

Il calendario degli eventi che saranno ospitati al Pavillion è già programmato fino a metà 2016: si comincia lunedì prossimo con un «concerto fotografico» intitolato Sinfonie in scena. Il 31 luglio sarà inaugurata una mostra di 78 opere dal Seicento al contemporaneo della collezione d'arte di Unicredit.

Il Pavillion è costato 22 milioni ed è di proprietà di

Unicredit, a differenza delle torri, dove la banca è in affitto dal fondo sovrano del Qatar. Per completare il progetto di Porta Nuova, sviluppato dalla Hines di cui è ad Manfredi Catella, manca ormai soltanto un edificio.

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