Movida, la città si è rotta i «bonghi»

Una boutade, ma nemmeno troppo. È l'estrema ratio. «Siamo stati costretti» spiega Alan Rizzi, consigliere comunale di Forza Italia. I consiglieri di Forza Italia e Lega Nord chiedono alla giunta di mettere il coprifuoco dalle 23 per i cosiddetti «bonghisti», ovvero quei ragazzi che suonano le percussioni africane, in questo caso di notte. Così i bonghisti cantati da Elio e le storie tese si sono spostati dal Parco Sempione alle colonne di San Lorenzo e dintorni. A decine si ritrovano alle colonne di San Lorenzo e complice l'alcol, improvvisano concerti fino a notte fonda.
I residenti esasperati non sanno più cosa fare. Si sono riuniti in comitati, scrivono lettere all'amministrazione, invocano l'Arpa per la misurazione dei decibel, stressano i vigili. Obiettivo: cercare di arginare gli effetti collaterali della movida selvaggia che d'estate si traduce in schiamazzi, urla e musica fino appunto a notte inoltrata.

E se gli amanti delle percussioni hanno eletto a proprio quartiere generale il suggestivo scenario delle Colonne di San Lorenzo, tra il Carrobbio e corso di Porta Ticinese, i capannelli di ragazzi urlanti sono la piaga che accomuna tutti i quartieri del divertimento notturno. Ostaggio dell'anarchia per il mancato rinnovo delle ordinanze, da parte di un'amministrazione che sceglie di non scegliere, su più fronti.

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