Movida, i locali avvertono: «Aperti fino alle 3 o ricorsi»

Una settimana sull'ottovolante. Prima hanno saputo che il Comune era pronto a non rinnovare dal 10 novembre le ordinanze che da giugno mettono paletti alle aperture dei locali nelle zone «rosse» della movida, da corso Como-Garibaldi ai Navigli, Ticinese e Arco della Pace. Hanno capito che sarebbe scattata la deregulation, liberi tutti di non spegnere il divertimento fino all'alba, per chi lo desidera. I gestori dei locali hanno assistito immediatamente alla rivolta dei residenti, dall'Arco al Ticinese hanno minacciato di scendere in piazza per difendere il sonno o di portare il sindaco in tribunale. E in giunta la linea dell'assessore alle Attività produttive Franco D'Alfonso, lo stop alle ordinanze (pare) per dare un'accelerata al consiglio comunale sul regolamento del commercio che è fermo in commissione e andrebbe votato in aula, ha cominciato a scricchiolare. Per evitare la rivolta dei quartieri, giorni fa il sindaco e la squadra hanno deciso di rinnovare ancora le famose ordinanze, almeno fino all'approvazione del regolamento. Ma ieri il vicepresidente vicario di Epam Alfredo Zini ha avvertito che i gestori sono stufi di assistere ad un balletto che condiziona le loro attività. «Ancora una volta D'Alfonso smentisce se stesso sulle ordinanze della movida – attacca Zini -, prima ne annuncia la decadenza e dopo qualche giorno fa marcia indietro, il tutto avviene a mezzo stampa e non nelle sedi competenti». Cioè «i Distretti urbani del commercio che sono già stati convocati» per il 7 novembre. Gli esercenti che operano nelle zone della movida «si sentono presi in giro da questo atteggiamento dell'amministrazione - prosegue -, che oltre ad aumentare le tasse locali, non consente di svolgere un'attività sancita dal decreto Salva Italia dello scorso anno». Ossia la liberalizzazione degli orari per i commercianti. «Non possiamo escludere ricorsi al Tar per poter garantire il nostro lavoro e l'occupazione dei nostri collaboratori» avverte. Chiedono un confronto con il sindaco. Cancellare le ordinanze? Non per forza. «Ma almeno garantire omogeneità tra le zone, garantendo a tutti di chiudere l'attività all'interno del locale non prima delle tre» mentre oggi all'Arco e in corso Como-Garibaldi le serrande devono abbassarsi alle 2.
Intanto il divertimento by night sta conquistando zone del centro che sono quasi «residenti free». In piazza Affari ogni settimana vengono montati palchi per concerti all'aperto. Piazza Gae Aulenti è viva quasi ogni sera e affollatissima nel weekend. Circondata dal grattacielo Unicredit e negozi, difficile che spuntino comitati anti-movida, nessuno protesta se i ragazzi fanno le ore piccole con birre e chitarre.

E il prossimo indirizzo potrebbe diventare piazza Liberty, a due passi da corso Vittorio Emanuele e dal Duomo. Sono appena finiti i lavori di restyling della piazza, addio alle auto in sosta selvaggia, c'è una nuova pavimentazione e la piazza è l'accesso alla piazza e impedito dai dissuasori.

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