Nel mirino 12.645 impianti. Al via anche lo «Sportello energia»

L'obiettivo è controllare 12.645 caldaie. Il 25 in più rispetto all'anno scorso. E, per questo servizio, arruolare quelli che diventeranno i nuovi «ispettori di quartiere» che abbiano il polso della situazione sulla loro porzione di città. Il Comune rilancia il piano - già attivo da dieci anni - per verificare il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento milanesi. Da gennaio, con un mese di anticipo rispetto agli anni scorsi, gli ispettori busseranno alle case dei milanesi pere passare in rassegna le caldaie. Non lo faranno a sorpresa. La visita sarà preceduta da una lettera in cui sarà comunicato il nome dell'incaricato e la data del sopralluogo, con un numero di telefono al quale rivolgersi per spostare l'appuntamento. A spanne, secondo le previsioni del Comune, un 10 per cento degli impianti risulta solitamente non a norma, dalle irregolarità più lievi come ad esempio la mancata aereazione dei locali a quelle più gravi che richiedono il sequestro dell'impianto. Per questo Palazzo Marino - come ha spiegato l'assessore Pierfrancesco Maran - darà il via quest'anno ad uno «sportello energia» per sensibilizzare i cittadini sul tema dell'efficienza energetica e fornire informazioni su come utilizzare al meglio tutte le opportunità legislative per risparmiare, a partire dai contributi statali. Si comincia on line, ma l'idea è di aprire un ufficio “energia“ in ogni zona. Intanto, con l'obiettivo di dare il via ai controlli in anticipo, partirà la gara per l'assegnazione del servizio, che da quest'anno non può essere più attivato per affidamento diretto. A bandire le gare sarà Amat, l'Agenzia mobilità e ambiente controllata dal Comune, che punta con la selezione pubblica ad «alzare l'asticella delle qualifiche professionali dei tecnici» che effettueranno le verifiche, come ha spiegato il responsabile Ambiente ed energia di Amat Bruno Villavecchia: diventeranno una sorta di «ispettori di quartiere, vigili di quartiere dell'energia, perché fra i criteri che chiederemo alle società, nove lotti quanti le zone, ci sarà il radicamento sul territorio: diventerà un servizio di prossimità».
Nessuno dunque si potrà presentare alla porta di casa, senza che prima sia stata data comunicazione. Questo per evitare il rischio delle truffe. Il piano del Comune, oltre a volere migliorare l'efficienza energetica degli impianti e ridurre le emissioni, innanzitutto ha l'obiettivo di «garantirela sicurezza domestica», ha ricordato Maran, quella delle caldaie nelle singole case, 130mila impianti domestici su 180mila in tutta la città.

Con le novità sui controlli, il Comune vuole dare il via anche alla «targatura energetica» degli impianti, ovvero con il bollino blu regionale per il cosiddetto catasto energetico, il Catasto unico regionale degli impianti termici: «Sarà importante perché ci consentirà - ha rimarcato Villavecchia - di andare a individuare impianti che in questi anni ci sono sfuggiti».

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