Una volta si attaccavano al tram, oggi i milanesi pedalano. Un pò per piacere, soprattutto costretti dal caro-trasporti. Cinque euro per il ticket d'ingresso, 2 euro all'ora il posteggio sulle strisce blu (sono 106mila i posti a pagamento in città contro i 21mila del 2003). Chi rinuncia alla macchina e viaggia con i mezzi, un euro e mezzo per andare da casa a lavoro e un euro e mezzo per il ritorno. Per i pendolari che arrivano dall'hinterland, si aggiunge il parcheggio d'interscambio: le strisce blu stanno arrivando pure in periferia. Più della svolta ambientalista, forse, potè la crisi. Ieri Palazzo Marino ha pubblicato il Piano generale urbano del traffico (Pgtu), che fa un bilancio dell'evoluzione della mobilità a Milano dal 2003 ad oggi: il 50% di spostamenti in più in bicicletta e 74mila auto in meno sulle strade. E anticipa i piani per il 2015. Con due alternative per limitare ai minimi termini la sopravvivenza delle auto in centro: quella caldeggiata dalla giunta e automatica, se sopravviverà ai ricorsi, è la stabilizzazione e rafforzamento dal 2013 della congestion charge. Il ticket a pagamento potrebbe «inglobare aree limitrofe già interessate da provvedimenti di limitazione della circolazione». Vedi il quartiere Sarpi che confina con la ztl ed è già area semi-pedonale. Rimane sulla carta anche il progetto ereditato dalla giunta Albertini (e studiato dall'allora assessore alla Mobilità Giorgio Goggi) che prevede un sistema di circolazione a spicchi nella Cerchia: non un road pricing ma l'eliminazione pressochè totale del traffico di attraversamento esteso quindi anche ai mezzi ecologici esenti da Area C. In pratica, anche per andare da Porta Genova a via Palestro occorrerebbe circumnavigare l'area, si accorciano i percorsi all'interno di uno «spicchio», si allungano quelli da un'area all'altra anche limitrofe. Ma la giunta Pisapia caldeggia Area C, anche se un combinato delle due ipotesi per ridurre più possibile la circolazione in auto è ipotizzabile.
Per scoraggiare l'uso dell'auto, il Comune conta di rivedere la regolamentazione della sosta in centro, «con riduzione dell'offerta su strada» - meno strisce blu - e in particolare «in prossimità dei parcheggi pubblici in struttura», un sistema per riempire i silos sottoutilizzati. Avanti con l'estensione della sosta a pagamento in città, conferma il Pgtu: prossime tappe da Zara-Testi ad Abbiategrasso, da Bisceglie a Rogoredo, da Cascina Gobba a Mac Mahon, Piero della Francesca, Arcole, Bovisa e Città Studi. Sul fronte della «mobilità dolce», il Comune punta ad incrementare le Zone 30 (già 325.600 mq), per esempio a Baggio, Cadorna, Dergano, Figino, Lazzaretto, Tortona-Solari, ad aumentare piste ciclabili (oggi si contano 145 chilometri) e corsie preferenziali.
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