«Noi, un quarto di secolo tra cadreghe e... telùn»

Aldo, Giovanni e Giacomo parlano del loro show «The Best of» «Portiamo sul palco i nostri migliori sketch, sarà una vera festa»

Ferruccio Gattuso Venticinque candeline divise per tre: non ne esce un numero intero, ma poiché stanno sempre insieme il problema di chi si becca il pezzo in più non si pone. E anche quando la matematica verrà in aiuto, quelle candeline resteranno sempre a centro tavola. Con loro seduti attorno. Aldo Giovanni e Giacomo festeggiano il quarto di secolo di carriera insieme portando in scena uno spettacolo «ricreato» ad hoc: «The Best of Aldo Giovanni e Giacomo Live 2016» - in cartellone al Mediolanum Forum il 6 aprile e successivamente dall'8 al 13 maggio (ore 21, ingresso 77-16,50 , info 02.48.85.71) - si propone come la summa delle loro gag raccolte dai sei show teatrali, dieci film e tante apparizioni televisive che li hanno resi una delle formazioni comiche più amate di sempre in Italia. «La verità è che non siamo mai stati vicini a dirci addio spiega Aldo Baglio, il siculo del terzetto comunque molto milanese - Abbiamo sempre trovato nuovi stimoli, lì sta il segreto. Poi, ovviamente, ci sono le litigate e la pazienza che bisogna avere quando sei convinto di una tua idea, che però non passa». Sì perché AGG, come certe volte si fanno chiamare rifugiandosi nell'acronimo, discutono e scrivono ogni sfumatura della propria infallibile ricetta comica, e poi si passa alle votazioni. Diretto da Arturo Brachetti, «The Best Of» vede i tre comici all'interno di una scenografia evocante un luna park: «Per contenere più sketch possibili della nostra storia spiega ancora Aldo li abbiamo parzialmente riscritti restringendoli e fondendoli uno all'altro: l'intento è quello di celebrare una festa con la gente, quella cui dobbiamo tutto, da sempre». Da quel 1991 in cui i vecchi amici Aldo e Giovanni, già coppia comica ai primi passi, decisero di calare il tris insieme a Giacomo. «Stringemmo il grande patto a casa di mia madre rivela il comico di origini siciliane Ero tornato a vivere in quella casa dopo che mi avevano sfrattato dall'appartamento in cui stavo. Io e Giovanni, invece, ci conoscevamo sin da ragazzini, frequentavamo l'oratorio di Sant'Andrea in Porta Romana: partite a pallone, la passione per l'Inter, la corte alle ragazze. Per fortuna non si discuteva perché avevamo gusti differenti». Sul palco - oltre ai numeri tratti da spettacoli teatrali come «Tel chi el telun» e «Anplagghed» - sono attese proiezioni video che recuperano alcuni memorabili sketch cinematografici e televisivi. Una formula, questa, che rivivrà su grande schermo per il prossimo Natale, con il titolo di «Reuma Park»: «Leghiamo alcuni filmati dai nostri spettacoli e li presentiamo nelle vesti dei tre vecchietti al parco», rivela Aldo. Le sette date complessive a Milano sono una festa nella festa: «Dobbiamo tutto a questa città conclude Aldo Quando cominciammo erano gli anni '80, anni in cui il teatro era vitale e c'era uno scambio collettivo incredibile. C'era l'interesse del pubblico e la possibilità di fare la gavetta.

Oggi i giovani comici vengono presi, catapultati in tv, spremuti fino all'ultima battuta e poi se non hanno nuove idee, tanti saluti. Noi, anche in provincia, ci siamo macinati un sacco di domeniche, le serate più difficili». L'ultimo stimolo? Tornare in tv ma «con un programma in cui si possa sperimentare e sbagliare, e poi aggiustare il tiro».

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