Cronaca locale

Noi, la squadra del car pooling: scomodo ma così risparmiamo

Cena tra amici: «Forte questa idea del car pooling», «Insomma, bisogna vedere, ho qualche dubbio», «Perché non proviamo? Domani chi va a Milano?». Detto fatto. Sperimentiamo in prima persona se il car pooling funziona o no. Fino alla fine di settembre sull’autostrada dei Laghi, lo sconto sul pedaggio per chi viaggia in quattro in auto è meno di un euro (50 centesimi a tratta anziché 1,30 euro) ma di sicuro si risparmia sulla benzina. Vale la pena provare, almeno una volta.
I preparativi
Prima mossa: stabilire ora e luogo della partenza. Impresa che si rivela non da poco. Fortunatamente abitiamo nella stessa città (Busto Arsizio) ma la sveglia non è alla stessa ora per tutti. Si trova comunque una mediazione: ore 7,30 in via Castelfidardo, puntuali. E anche un po’ entusiasti per il viaggio in compagnia. Un inizio settimana insolito rispetto alla tiritera di treno-metrò o alla coda all’altezza di Castellanza da affrontare con il solo supporto dell’autoradio.
Ore 7,30
Ci siamo, si parte, a bordo di una Renault Koleos bianca. La squadra del car pooling è carica: Elena deve andare a Milano per un appuntamento di lavoro in un concessionario di auto in viale Certosa; Claudio, ingegnere informatico, ha l’ufficio in zona Garibaldi e attacca alle 9 in punto; Marco, floricoltore, deve incontrare alcuni clienti tra Brera e il centro, ed io sono diretta in via Negri, zona Cordusio. Guida Claudio. I ragazzi davanti, le ragazze dietro. Partiamo spediti verso l’autostrada.
Ore 7,40
L’equipaggio teme il peggio. Si procede a passo d’uomo e la coda tra Busto Arsizio e Legnano sembra non finire mai. Lo sconforto prende il sopravvento sulle chiacchiere e sulla novità del viaggio in gruppo. Elena sfodera un sacchetto di cornetti freschi e il morale torna alto. «Se è così anche al casello - commenta Claudio - non arriviamo più». Mi viene il dubbio che abbia ragione lui ad essere scettico sul car pooling. La coda piano piano si dissolve e si comincia a marciare a una velocità, tutto sommato, dignitosa. Abbiamo accumulato solo qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia.
Al casello
Man mano che ci avviciniamo al casello, distinguiamo la corsia riservata alle auto del car pooling. È indicata da un grosso cartello che riassume gli orari in cui si ha diritto allo sconto: dalle 6,30 fino alle 9,30. Non c’è coda, ci infiliamo. «Buongiorno, siamo in quattro». La casellante è una signorina bionda con il caschetto. Annuisce: «Allora sono 50 centesimi». Perfetto, temevamo che nessuno sapesse nulla dell’iniziativa. «Possiamo passare anche nelle altre corsie nei prossimi giorni?». Scuote la testa. In compenso tanti automobilisti «single» passano dal nostro stesso casello. A malincuore non vediamo nei paraggi altre squadre da quattro come noi. Del resto è il primo giorno della sperimentazione, c’è tempo.
Ore 8,25
Arriviamo a Milano. Abbiamo deciso di entrare dal ponte del Ghisallo, superare la Fiera e dividerci alla fermata della metrò di Buonarroti. Lì ognuno va per la sua strada: Claudio cambia linea e dopo qualche fermata è in ufficio. Non spende nulla perché ha l’abbonamento annuale Atm. Io scendo a Cordusio e pago un euro di biglietto. Marco, che a Milano ci va saltuariamente, idem. L’auto la tiene Elena.
Il bilancio
Ci salutiamo, contenti delle quattro chiacchiere scambiate in auto, e ognuno di noi schizza via. Iniziativa da replicare? Insomma, tutti storciamo un po’ il naso. Forse non siamo la squadra giusta. «Bisognerebbe trovare persone che lavorano nella stessa zona di Milano e che partono realmente allo stesso orario» commenta Marco. «E per di più - aggiunge Claudio - devono tornare a casa alla stessa ora. Impossibile». A conti fatti non ci conviene granché replicare il car pooling.

Per altro Elena, che ha bisogno di parcheggiare l’auto sulle strisce blu, deve pure pagare il «gratta e sosta» da due euro, aumentato poco prima della pausa estiva.

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