Oggi rinasce Forza Italia. Maroni: "Niente rimpasto"

Nuovo nome in consiglio. E i ribelli di Nuovo centrodestra divorziano Lupi e Alfano ieri dal governatore per confermare appoggio alla giunta

L'assessore alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno col governatore Roberto Maroni
L'assessore alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno col governatore Roberto Maroni

E già a poche ore dal big bang del Pdl, il bestiario del centrodestra deve moltiplicare il numero delle specie catalogate. A partire dalla Regione dove il gran numero di consiglieri (sono 9 su 19) che hanno seguito la diaspora di Angelino Alfano ha provocato la prima mutazione. Perché ora dentro la grande famiglia delle colombe alfaniane (ma in Lombardia soprattutto formigoniane), ci sono le colombe-colombe e le colombe-falco. Queste ultime già pronte a chiedere qualche posto di assessore in più, visto al momento il solo Mario Melazzini è considerato in quota loro, a fronte di altri cinque nel novero dei lealisti berlusconiani che proprio in Lombardia contano due big nazionali come Daniela Santanché e il vice governatore Mario Mantovani. Al cui fianco restano gli assessori Paola Bulbarelli, Alberto Cavalli, Maurizio Del Tenno e Valentina Aprea. Un braccio di ferro tutto interno all'ex Pdl a cui Maroni ha già contrapposto un secco no. «Qui in Lombardia non cambia niente: abbiamo un programma da rispettare e su cui la nostra maggioranza è impegnata». E commentando ieri la nascita del Nuovo centrodestra ha assicurato che nessun rimpasto è ipotizzabile prima della «verifica di marzo 2014». Parole che non sono certo state miele per le orecchie dell'ex governatore Roberto Formigoni che ieri si è rivisto al Pirellone e al corifeo dell'anima ciellina di rito lombardo, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo. Entrambi piuttosto attivi negli scorsi giorni.

E forse proprio per raffreddare i bollori prima di un patatrac, ieri sono arrivati Angelino Alfano e Maurizio Lupi che insieme a Formigoni hanno prima incontrato i consiglieri ribelli e poi sono saliti al piano nobile per incontrare Maroni e il prefetto Paolo Tronca sul tema Expo. E qui, invece, il miele è fluito abbondante. Il Nuovo centrodestra in Lombardia, ha detto Lupi, vuole «essere al servizio e rafforzare l'azione del presidente Maroni». Non solo. «Chiunque parli a nome nostro di rimpasto - ha aggiunto velenoso -, in realtà lo fa a titolo personale». Aggiungendo che «la caratteristica del Nuovo Centrodestra è di non essere nato per chiedere poltrone, ma per dare un contributo al rinnovamento con una nuova classe dirigente, dando sostegno a chi sta governando bene». Felpato Maroni che a proposito di Ncd conferma «l'interesse per questo progetto, sia come segretario della Lega che come governatore».

Ma oggi sarà divorzio. Alle 9 si è autoconvocato il gruppo Pdl per cambiar nome in Forza Italia. Ci saranno Fabio Altitonante, Anna Lisa Baroni, Alberto Cavalli, Alessandro Fermi, Giulio Gallera, Mario Mantovani, Luca Marsico, Claudio Pedrazzini, Fabrizio Sala e Alessandro Sorte. In consiglio, invece, il capogruppo Mauro Parolini comunicherà la nascita del Nuovo centrodestra a cui oltre a lui aderiscono Angelo Capelli, Raffaele Cattaneo, Stefano Carugo, Alessandro Colucci, Luca Del Gobbo, Mario Melazzini, Carlo Malvezzi e Mauro Piazza.

Con il capogruppo Stefano Bruno Galli che ora fa notare come «con i suoi 11 consiglieri, a cui va aggiunto Maroni, la Lista Civica Maroni Presidente diventa il secondo gruppo consiliare della maggioranza, dopo la Lega e davanti a Forza Italia e al Nuovo centrodestra».

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