Passaggio in India sui sentieri di Sankt Moritz

Al via la rassegna artistica in Engadina, quest'anno dedicata al grande Paese asiatico

Passaggio in India sui sentieri di Sankt Moritz

Adagiata nel cuore del Vecchio Continente, dal passo del Maloja a Martina, c'è una lunga vallata-altopiano che ormai è un mito secolare. Cuore idrografico dell'Europa (da qui sorgono acque che arrivano al Mediterraneo, al Mare del Nord e al Mar Nero), l'Engadina è meta di turismo non solo naturalistico, coi suoi paesaggi mozzafiato tanto cari a Einstein, Hesse, Adorno, Mann, Nietzsche, Jung, Chagall, Proust, Hitchcock, Abbado e moltissimi altri grandi, ma anche culturale.

Tanto per dirne una: dal 1908, a Sankt Moritz, c'è il museo Segantini, realizzato dall'engadinese Nicolaus Hartmann con la ricostruzione dell'atelier del pittore scomparso qui nel 1899. L'autore del Trittico delle Alpi, precursore dell'arte moderna, non è l'unico pittore legato a doppio filo a questa magica valle svizzera: engadinesi doc furono, ad esempio, il medico-pittore Peter Robert Berry, Ferdinand Hodler, Andrea Robbi. Anche gli architetti qui hanno detto la loro: che dire della «casa-zucca» Chesa Futura, tipico esempio di architettura organica a firma Norman Foster? L'arte, insomma, da queste parti è di casa e non deve stupire che da sette anni proprio St. Moritz, sul finire dell'estate, diventi per dieci giorni capitale dell'arte contemporanea. Merito del St. Moritz Art Masters, che inaugura oggi e prosegue fino al 31 agosto con eventi diffusi in oltre 30 location della «valle di Heidi» (etichetta filologicamente non corretta ma di sicura efficacia).

Ideata da Monty Shadow e curata da Reiner Opoku, la kermesse è ormai divenuta un palcoscenico in cui si danno appuntamento gli artisti più innovativi di oggi. Quest'anno sono una trentina, con una massiccia presenza di indiani. Proprio all'India, infatti, è dedicato il focus 2014: un subcontinente dalla storia millenaria e dalle infinite prospettive, vero melting pot di ispirazioni e correnti artistiche: dal Modernismo Classico agli interventi site-specific, dai giovani talenti agli artisti già noti. Ne è testimonianza la mostra «India: Maximum City», che indaga le implicazioni sociali, politiche, architettoniche ed economiche della città, vista come organismo vivo in perenne crescita.

Per la prima volta, inoltre, St. Moritz Art Masters presenta una collettiva di lavori della Stellar International Art Foundation, collezione privata della famiglia Choudhrie: un excursus sull'arte moderna indiana. Parliamo di India e non possono mancare i film: dal 25 al 30, al Kino Scala, ciclo di proiezioni con il meglio della filmografia indiana dell'ultimo mezzo secolo.

Ma sono davvero tante le cose da vedere: i progetti del Walk of art, itinerario cultural- naturalistico tra le montagne, la tenda-installazione dell'italoamericano Francesco Clemente, la mostra di Jitish Kallat e Julian Schnabel che suggella l'incontro tra due culture.

Tra una mostra e l'altra però, tempo permettendo, non sarebbe male godersi lo spettacolo del Bernina, il massiccio-principe della valle nonché il gruppo di Quattromila più orientale dell'arco alpino. O magari farsi una passeggiata in quel di Sils-Maria, dove Friedrich Nietzsche ebbe l'intuizione dell'eterno ritorno dell'uguale.

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