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Patto Berlusconi-Maroni sul rimpasto

Ieri ad Arcore il via libera al cambio degli assessori per dare nuovo slancio all'attività della giunta

Patto Berlusconi-Maroni sul rimpasto

Ieri sera ad Arcore si è parlato più di tempi che di nomi. Perché ormai l'accordo tra Forza Italia e Lega sulla necessità di un rimpasto degli assessori in Regione è stato trovato. E di fronte a una certa fretta degli azzurri, l'unica richiesta del Carroccio di spostare la scadenza. Magari a ridosso di Natale.

Era un po' di tempo, come lui stesso ha confessato, che il governatore Roberto Maroni non incontrava l'ex premier Silvio Berlusconi. E ieri l'occasione è stato l'invito a villa san Martino per mettere a punto le trattative sul nuovo «assetto» (come pretende di chiamarlo Maroni) della giunta. Una cena a cui erano invitati anche la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini, il capogruppo al Pirellone Claudio Pedrazzini e il vice presidente Mario Mantovani. Nel menù quello che, al di là degli equilibrismi prima politici e adesso anche semantici, è il rimpasto chiesto dai vertici di Fi per rispondere alle richieste dei consiglieri che pretendono di far valere il peso delle preferenze conquistate sul territorio, a scapito degli assessori nominati senza dover passare dalle urne. Un metodo condiviso anche dalla Lega, alla quale non è sembrato vero potersi accodare al blitz degli azzurri per regolare qualche conto interno. Leggasi la volontà dell'oggi segretario federale Matteo Salvini di contare di più a Palazzo Lombardia, magari piazzando un uomo a lui più vicino al posto di un fedelissimo (o di una fedelissima) del governatore. E solo la ragion di Stato ha impedito alla Lista Maroni guidata dal professor Stefano Bruno Galli di avanzare identiche richieste, nonostante non sia un mistero che nel gruppo ci siano consiglieri che ritengano di aver maturato il diritto a una promozione in giunta. Più impegnati a mantenere le posizioni conquistate gli «alfaniani» del Nuovo centrodestra. «Non credo - l'opinione del presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo - che l'incontro da Berlusconi sarà l'incontro definitivo». Ma nessuna intenzione di far polemica. «Certamente un colloquio utile anche per rafforzare la compattezza delle forze di maggioranza che sostengono il presidente Maroni. Credo che la riflessione proseguirà e porterà a qualche aggiustamento in un tempo non lunghissimo, ma di certo non immediato».

Quasi scontato l'ingresso in giunta del leghista Angelo Ciocca che prenderebbe il posto di Gianni Fava, non proprio in linea con la nuova segreteria Salvini o più probabilmente dell'assessore alla Sicurezza Simona Bordonali. Per Ciocca il Carroccio vorrebbe l'assessorato alla Casa che però Fi non intende mollare.

Promozione per il sottosegretario all'Expo Fabrizio Sala che dovrebbe conservare la delega, magari affiancandola ad altro. In uscita il responsabile delle Infrastrutture Alberto Cavalli che dovrebbe far posto al bergamasco Alessandro Sorte. In corsa per un posto, magari da sottosegretario, Giulio Gallera e Fabio Altinonante.

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