Pd e sindaco scaricano la sinistra Renzi equilibrista

Chiara Campo

Matteo Renzi campione di equlibrismo politico. Gli tocca dosare le parole in vista del referendum, tenere il piede in due scarpe per non perdere (del tutto) il contatto con la sinistra radicale. Durante un'intervista a Rtl 102.5 ieri ha preferito persino rispondere prima al tema altrettanto caldo dei fondi per il post Expo che ancora non si vedono. Ma «la risposta è più facile, e garantisco che arriveranno tutti i denari necessari». Più dolente il tasto dei militari chiesti dal sindaco beppe Sala per alzare il livello di sicurezza in città. Il governo ne invierà un centinaio, sabato il ministro Angelino Alfano verrà a garantirlo a Palazzo Marino. Ma il premier ieri si è mostrato tiepido: «L'appello di Sala? Ognuno ha il suo modo di concepire il rapporto con la sicurezza nella città. Io credo che vada trovato un giusto equilibrio tra la presenza delle forze dell'ordine e in alcuni casi anche delle forze armate, perché comunque la presenza dell'esercito aiuta, e dall'altro lato il bisogno di garantire la sicurezza con la qualità della vita. Ma il giusto equilibrio lo sanno i sindaci, non lo può sapere uno da Roma. Noi siamo disponibili a dare una mano». Il sindaco tira dritto nonostante le critiche della sinistra: «Non cambio idea, facciano come vogliono». E anche l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza conferma di comprendere di comprendere i mal di pancia di alcuni consiglieri della maggioranza, ma «la giunta ha un visione laica sulla questione sicurezza e non cambieremo l'impostazione necessaria ad affrontare il problema».

Il tema oviamente ha scaldato ieri il consiglio comunale. Tra gli «scaricati» dalla giunta c'è il consigliere della Sinistra x Milano Paolo Limonta: in aula ha ribadito che «non c'è bisogno di militarizzare la città», e il leghista Massimiliano Bastoni gli ha consigliato ironicamente di rassegnarsi perchè «Sala e Rozza che era già assessore nella ex giunta, per quanto in ritardo di 5 anni, hanno deciso finalmente di richiamare i soldati mandati via nel 2011 da Giuliano Pisapia».

La consigliera Fi Silvia Sardone fa notare la giravolta del sindaco che «ha lasciato che il reggimento Voloire si trasferisse a Vercelli a settembre e ora chiede i soldati». Da sinistra Basilio Rizzo (Milano in Comune) chiede invece «ragazzi del servizio civile al posto dei soldati, creiamo un corpo di ausiliari della convivenza civile».

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