Maurizio Lupi capolista nel collegio Lombardia 1 della Camera, Mariastella Gelmini in Lombardia 2 e Daniela Santanché in Lombardia 3. Gli ex ministri Paolo Romani e Sandro Bondi spostati al Senato insieme a Roberto Formigoni seguiranno il capolista Silvio Berlusconi. Dietro il coordinatore regionale Mario Mantovani, che farà il ticket con Roberto Maroni nella corsa per il Pirellone e Andrea Ronchi. Dovrebbe essere questa la formazione con cui il Pdl tenterà di «blindare» il risultato della regione decisiva per determinare gli equilibri in Parlamento. Ma pronti alla candidatura in Lombardia 2 sono anche Luigi Casero, Antonio Palmieri, Gregorio Fontana, Laura Ravetto e Stefano Saglia, probabilmente nell'ordine. Qualche problema in Lombardia 3 che comprende Cremona, Mantova, Lodi e Pavia dove i dirigenti locali lamentano di dover accogliere troppi «paracadutati». E allora da viale Monza sarebbe partita la richiesta di disponibilità a Giancarlo Abelli, gran signore delle tessere sul territorio. Ma per lui, come per Romani, servirebbe una deroga al limite dei 65 anni. Abelli fa sapere che non sarà lui a chiederla. E proprio Silvio Berlusconi ieri mattina a Radio Anch'io aveva detto che saranno presto esaminati i casi di uomini di esperienza che sarebbe bene riportare in parlamento. Oltre ad Abelli per il collegio si fa il nome di Maurizio Bernardo che qui fu eletto l'altra volta, ma che punta a spostarsi. E qui potrebbe anche giocarsi la partita del sindaco pdl di Pavia Alessandro Cattaneo in predicato di formare il ticket elettorale con Roberto Maroni che lo vorrebbe suo vice in Regione. Non dovesse farcela, il collegio 3 potrebbe essere il giusto trampolino per la ribalta nazionale a cui Cattaneo sembra essere pronto. Qui o alle regionali potrebbe doversela vedere con Vittorio Pesato.
Compatta la pattuglia dei ciellini, garantiti nel patto stretto da Formigoni con i vertici del Pdl al momento di abbandonare la candidatura alla Regione di Gabriele Albertini: in pista oltre a Lupi si saranno Raffaello Vignali e Renato Farina. Anche se il suo posto sembra essere in bilico dopo l'appoggio dato dagli eredi di don Giussani e che l'area «laica» del Pdl vuol fare loro pagare. Non sembra reggere, infatti, la tregua concordata e che sarebbe dovuta durare fino a dopo le elezioni. E i sondaggi in crescita stanno alimentando lo spirito di vendetta, spingendo qualcuno a chiedere l'esclusione di candidati che invece sul territorio contano. Un posto in parlamento potrebbe andare a Laura Comi se non dovesse essere nominata capogruppo all'europarlamento dopo la fuga di Mario Mauro verso lidi montiani. Ancora in ballo gli ex assessori a Monza Martina Sassoli e a Milano Alan Rizzi, ma anche il sindaco di Basiglio Marco Flavio Cirillo e l'avvocato Roberto Lassini.
Sul fronte Fratelli d'Italia, la deputata Paola Frassinetti sarà capogruppo in Veneto, mentre la piazza milanese sarà ovviamente monopolizzata da Ignazio La Russa.
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