Non sarà un tragitto dimezzato quello della Pedemontana. Né l'autostrada sarà costruita un po' si e un po' no. Finalmente arrivano buone notizie per l'opera che collegherà i comuni a nord di Milano.
Ci sono i soldi. E quindi ci saranno anche i tracciati, senza interruzioni né ritardi. Tanto che a gennaio si potrà procedere con l'apertura del primo tratto, compreso lo svincolo di Lomazzo e la tangenziale di Varese e Como. Il consiglio di amministrazione di Serravalle ha deliberato l'aumento di capitale 100 milioni di euro (compresi i 32 milioni che non sono stati messi da Intesa San Paolo e Ubi Banca). E Cal, la società di concessioni autostradali, ha aumentato il finanziamento pubblico dal 35% all'80%.
Significa che quest'anno Cal verserà 450 milioni di euro e complessivamente contribuirà con 950 milioni circa. Una boccata d'ossigeno assolutamente necessaria a recuperare sui lavori. In realtà i cantieri non si sono mai fermati ma il rischio di poter aprire sono una parte dell'autostrada era forte. L'aumento di capitale è stata la condizione essenziale per il rinnovo del prestito ponte da 200 milioni garantito da un pool di banche.
Ora che lo stallo finanziario è stato sbloccato, l'amministratore delegato di Pedemontana Marzio Agnoloni, presidente di Milano Serravalle, è convinto che si innescherà un meccanismo virtuoso. «Mentre eravamo al lavoro per risolvere le questioni finanziarie - spiega - i cantieri sono andati avanti senza perdere tempo. E man mano che si apriranno le tratte, aumenterà la voglia di investire da parte del mercato finanziario. Insomma, lavorando seriamente stiamo ridando appeal agli investimenti».
Possono stare un po' più tranquilli anche i sindaci dei cinque comuni brianzoli (Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno) che avevano lanciato l'allarme sui ritardi dei lavori e sul rischio che la Pedeontana venisse azzoppata.
«Ci stiamo impegnando per costruire tutta la Pedemontana - assicura Agnoloni - anche se dobbiamo fare i conti con un momento molto particolare della finanza. Stiamo lavorando sui progetti esecutivi delle tratte e, man mano, li inviamo alla Cal per l'approvazione».
L'ad di Pedemontana crede profondamente nel lavoro di squadra («è quello che ci ha permesso di sbloccare la situazione in un momento del genere») e ragiona pensando non solo alla Pedemenonata ma alla sua interconnessione con le altre grandi opere attese per Expo: dalla tangenziale est esterna di Milano alla Brebemi.
Dal canto suo la Regione Lombardia ha dato la sua massima apertura a collaborare.