Una «bomba sociale» da disinnescare al più presto. È al massimo livello la preoccupazione generale per gli extra-costi che imprese e famiglie dovranno sostenere a causa del rincaro di energia e materie prime.
E proprio oggi il Consiglio regionale si riunisce per discutere quattro mozioni su questo: quella del centrodestra e i documenti di Pd e 5 Stelle. Prima del «question time», la seduta dovrà anche prendere atto delle dimissioni di Riccardo De Corato. L'assessore di FdI ha già lasciato la giunta (sostituito da Romano La Russa) e questo ha già determinato il suo virtuale rientro in Consiglio, con la conseguente cessazione della supplenza di Franco Lucente, che gli era subentrato. De Corato quindi si è dimesso anche da consigliere, e questo riattiverà l'elezione di Lucente, primo dei non eletti, ma solo quando il Consiglio accetterà queste dimissioni, e pare che sia orientato a farlo nella prossima seduta, dopo un primo «no» di prassi.
Sul tema energia, l'ordine del giorno della seduta prevede quattro documenti: quello sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza chiede al governo misure immediate di sostegno a imprese e cittadini. La mozione del centrodestra propone l'introduzione di un tetto al prezzo del gas, la modifica del meccanismo di acquisto di quote Ets a carico delle imprese, la separazione del prezzo dell'elettricità da quello del gas, aiuti straordinari alle imprese, finanziamenti agevolati, riforma del sistema di formazione dei prezzi dell'energia elettrica, semplificazione amministrativa per favorire la realizzazione di nuovi impianti di energia rinnovabile. «La Regione - hanno spiegato il leghista Roberto Anelli e gli altri capigruppo del centrodestra - è stata la prima a lanciare l'allarme sul caro bollette e fin dall'ottobre 2021 stiamo segnalando all'esecutivo nazionale la necessità di intervenire». «La situazione, nonostante i provvedimenti messi in atto dal governo e in particolare dal Mise - aggiungono - tende a un progressivo peggioramento e, in base alle stime di Confcommercio sono a rischio circa 150 mila imprese del terziario e 370 mila posti di lavoro». «Si tratta di una bomba sociale pronta ad esplodere e che va disinnescata». «Per tutelare milioni di italiani e di lombardi - dice il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi - l'esecutivo deve studiare misure adeguate. Siamo vicini ai cittadini e alle imprese in un momento delicato».
Il Pd chiede «una misura regionale di sostegno nel pagamento dei consumi energetici», da finanziarsi con le risorse derivanti dall'incremento di entrata per i canoni di concessione per grandi derivazioni idroelettriche. Non esclusa una qualche possibile convergenza su un documento unico.
Più difficile un'intesa coi 5 Stelle, che puntano tutto sulla neutralità ecologica e sulla conferma del bonus del 110%, mentre l'ex grillino Luigi Piccirillo pensa ai risolvere tutto con i salario minino garantito per tutti.
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