«La guastafeste», titolava l'Huffington post sul portale di Repubblica per commentare la candidatura di Alessandra Kustermann alle primarie della sinistra. Sì, perché il lancio della ginecologa della Mangiagalli ha dato il via a tutte le candidature che erano rimaste in sospeso: Stefano Biscardini del Psi, Giulio Cavalli di Sel. E naturalmente Fabio Pizzul, il consigliere cattolico del Pd che potrebbe mettere d'accordo la sinistra con l'Udc.
A questo punto le primarie indette devono essere necessariamente svolte. E anche il sindaco, Giuliano Pisapia, mostra di aver cambiato idea rispetto a pochi giorni fa. Le primarie sono «fondamentali non solo per scegliere il candidato migliore e quindi vincente ma servono anche per iniziare quel percorso programmatico che in molti casi è estremamente decisivo per l'esito finale, che è quello che ci interessa» osserva Pisapia, che si è imposto come candidato proprio grazie alla consultazione del popolo di sinistra.
Il sindaco aveva detto qualcosa di diverso quando il suo candidato, Umberto Ambrosoli, aveva lasciato intendere di poterci ripensare. E cioè che le primarie potevano essere «superabili» in presenza di un candidato forte.
Fabio Pizzul, ex direttore di Radio Marconi, presenterà oggi la propria candidatura, ma lascia intendere che ogni decisione rimane possibile anche nei giorni successivi. «Mi spiace per il modo in cui si sono evolute le cose: passiamo per essere gli eterni indecisi e non è così» dice Pizzul, che in un intervento su Radio popolare ha manifestato più di qualche perplessità.
La sinistra rimane in attesa di Umberto Ambrosoli, che promette di sciogliere le riserve a breve. E la decisione del figlio dell'eroe borghese potrebbe modificare il panorama delle candidature.
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