POLEMICHE Ora Sel avverte la giunta: «Nessun dietrofront sulle assegnazioni» Il centrodestra: «Liste nere ignorate»

La lite davanti al Tar tra due associazioni islamiche «concorrenti» ha già sospeso l'assegnazione degli ex bagni pubblici di via Esterle. L'apertura di una moschea è a rischio, paradossalmente, per volontà della stessa comunità islamica. Ma da una parte per i ricorsi e dall'altra per la questione sicurezza che - dopo gli attentati di Parigi . sembra aver agitato (finalmente) anche il Comune, il bando per l'assegnazione di luoghi di culto è decisamente in bilico. L'assessore Pierfrancesco Majorino afferma che l'intenzione è di proseguire almeno con la consegna dell'ex Palasharp al Caim, ma Palazzo Marino deciderà d'intesa con il Ministero. E il partito di Angelino Alfano, ministro degli Interni, ha contestato duramente col resto del centrodestra il piano-moschee. La sinistra invece insiste. Il capogruppo di Sel Mirko Mazzali, fiutata l'aria, ha lanciato su Facebook un messaggio indirizzato soprattutto giunta e Pd: «Adesso non si deve fare un passo indietro sulla questione dell'assegnazione dei luoghi di culto, per dimostrare che sappiamo distinguere fra religione e terrorismo».

Ma i residenti che protestavano sono ancora più decisi, e Palazzo Marino non potrà non tenerne conto. Al gazebo della Lega in via Dante e in quello di Fdi in via Farini ieri si sono formate file di gente comune per firmare le petizioni anti-moschea. «Ne abbiamo raccolte oltre 350 in poche ore - fanno presente il capogruppo e il consigliere di Fratelli d'Italia, Marco Osnato e Riccardo De Corato -. I milanesi manifestano un convinto dissenso per il piano di Pisapia, un bando nato male e finito peggio». Il consigliere Fi Fabrizio De Pasquale avverte che «sui minareti bisogna essere responsabili: se il Comune vuole proprio far nascere moschee su suo suolo, abbia almeno il buonsenso di escludere quelle realtà che in altri Paesi sono nelle liste nere dei fiancheggiatori del terrorismo, e si doti di tutti gli strumenti per verificare prima, e non dopo, da dove arrivano i soldi per farle». Ma «le solite dichiarazioni contro fantomatiche strumentalizzazioni e discriminazioni fanno dubitare che un bel pezzo di sinistra abbia chiaro quale sia vero pericolo».

Per il capogruppo della Lega Alessandro Morelli «Pisapia si conferma un sindaco fuori dal mondo. Ci sono 128 morti a Parigi e lui dice: “Dobbiamo respingere ogni appello strumentale delle destre xenofobe“. Gli xenofobi sono gli islamici, si svegli».

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