«La prima scelta e la migliore finanziariamente è restare a San Siro, sarebbe meglio condividere uno stadio perchè divideremmo i costi operativi. Ma non posso aspettare per sempre per rinnovarlo, il Milan e il Comune devono allinearsi con noi per completare il lavoro prima possibile altrimenti dovremo considerare un'altra soluzione» è il messaggio (quasi da ultimatum) lanciato due giorni fa dal neo presidente dell'Inter Steven Zhang sulla questione stadio. «Ammodernamento o un nuovo impianto, non possiamo più rimandare e dopo il cambio di proprietà nel Milan penso ci siano le condizioni corrette. Daremo un'accelerata al piano» ha sostenuto anche l'ad dell'Inter Alessandro Antonello. E ieri dal sindaco Beppe Sala è arrivato un assist ai club per convincerli a rimanere e investire su San Siro: «Mi pare - ha detto - che sia più il Milan che si deve allineare. La soluzione migliore è che entrambe le squadre rimangano a San Siro, perché ha una storia ed evoca tanti ricordi. La via migliore è quella di rimettere a posto il Meazza, in quel caso il Comune parteciperà sia a scomputo dell'affitto sull'intervento, sia che ci vogliano proporre un affitto molto più lungo, non c'è problema». Compresa la possibilità di cedere il diritto di superficie dello stadio ai club per 99 anni, praticamente un passaggio di proprietà: «Il Comune è aperto a tutto, anche a soluzioni del genere» assicura Sala. Che ieri a Palazzo Marino ha incontrato per circa un'ora il premier spagnolo Pedro Sanchez, a Milano per partecipare al Forum del Pd all'Hub di Porta Nuova.
«Abbiamo parlato di come i sindaci dell'area democratica europea possono unirsi per far sentire la loro voce su ambiente, sviluppo urbanistico e immigrazione» ha riferito Sala al termine. E pubblicando la foto su Instagram con il premier battezzato «el guapo» (bello) ha ammesso: «L'è anca un bel fioeu».
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