"Qui nasce l'umanesimo scientifico"

Mattarella alle celebrazioni dello Ieo voluto da Veronesi: «Il paziente è un unicum»

"Qui nasce l'umanesimo scientifico"

Ha visitato due luoghi simbolo della città, testimonianze molto diverse tra loro di un passato i cui echi risuonano nel presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri nella sua giornata milanese. L'Istituto Europeo di Oncologia, fondato da Umberto Veronesi, professore, scienziato e pioniere della chirurgia conservativa per la cura dei tumori mammari e il Memoriale della Shoah, ultima testimonianza in Europa dell'eccidio nazifascista.

Il centro di ricovero e cura, leader nell'oncologia, quest'anno ha compiuto 25 anni all'insegna del «Legame stretto tra terapia e ricerca». «La concezione del paziente come persona di cui tenere conto complessivamente è fondamentale - ha spiegato Mattarella nel suo intervento -. Qui ogni persona è un caso unico da considerare nella sua particolarità. L'attitudine di seguire i pazienti anche dopo essere stati dimessi è un'apertura culturale che dimostra quanto sia inscindibile il rapporto tra terapia e ricerca».

Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco Beppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana, insieme al presidente dell'Istituto Europeo di Oncologia, Carlo Cimbri. La visita del Capo dello Stato è il punto più alto di un fitto programma di eventi celebrativi previsti durante tutto il 2019, con l'obiettivo di sottolineare il ruolo di Ieo come punto di riferimento internazionale per l'innovazione nella lotta al cancro. Ha esordito ringraziando prima di tutto Mattarella che «rappresenta ogni giorno di più l'unità della nazione» il sindaco. «La sua vicinanza ci fa bene e ci sprona a fare meglio» ha detto Sala, che ha poi ricordato che Veronesi volle il termine Europa nel nome del suo ospedale «e se c'è un messaggio da lanciare oggi da qui, da questa città al Paese e all'Europa - ha aggiunto - è che l'Unione deve guardare a realtà come questa per ritrovarsi: produrre cultura, sostenere i più deboli ed essere all'altezza della propria storia». «Nato da un'idea del professor Umberto Veronesi - è intervenuto il governatore Fontana - Ieo è diventato modello innovativo di ospedale, la cui eccellenza si esprime soprattutto nella ricerca, nell'innovazione e nello sviluppo della cura».

La determinazione e la continua ricerca di Veronesi, scomparso nel novembre 2016, hanno fatto sì che in soli 25 anni l'istituto da lui creato diventasse centro numero uno in Italia per la cura dei tumori del seno, del polmone, della prostata e fra i primi per i tumori ginecologici e della testa e collo. «La presenza del Presidente della Repubblica ci onora e ci dà fiducia - ha dichiarato il presidente Carlo Cimbri -. È per noi un segnale che il Paese riconosce, e tiene in gran conto, la dedizione totale dei medici, dei ricercatori e di tutto il personale Ieo, per dare un contributo concreto all'eccellenza della sanità e della ricerca scientifica italiana». «La visita del Presidente Mattarella - sottolinea l'ad Mauro Melis - ci fa sentire più forte la responsabilità che abbiamo assunto nei confronti del Paese. Siamo nati con la missione di raggiungere l'eccellenza nel campo della prevenzione, della diagnosi e della cura dei tumori. Abbiamo quindi l'obbligo morale di essere all'avanguardia». Roberto Orecchia, Direttore Scientifico, si è detto orgoglioso di poter «mostrare un ospedale diverso nel modo di curare: simbolo di un nuovo umanesimo in oncologia perchè per primo ha considerato come parametro di scelta la qualità di vita del paziente».

Sempre in mattinata Mattarella ha visitato il memoriale della Shoah al Binario 21 della Centrale. «Da tempo speravo che il Presidente facesse una visita a questo luogo storico di Milano. Oggi la promessa è mantenuta - ha spiegato la senatrice a vita Liliana Segre che da quel binari partì con il padre il 30 gennaio 1944 diretto ad Auschwitz-Birkenau.

«Per quanto si sia letto e visto, ogni momento di questo genere è fortemente coinvolgente e impressionante. L'abisso del male è inimmaginabile e il dovere della memoria è la base per il futuro, per la convivenza del futuro» il commento del Capo dello Stato, al termine della visita.

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