Durante la settimana (dalle 7,30 alle 19,30) le auto inquinanti verranno rinchiuse in garage in un comune lombardo su tre. Le nuove misure anti smog della Regione Lombardia, che scatteranno dal 15 ottobre, bloccheranno la bellezza di 670mila veicoli: i divieti di circolazione delle Euro 0 benzina e dei diesel Euro 1 e 2 saranno infatti estesi a 361 nuovi comuni, in cui circolano 223mila veicoli inquinanti. Quindi l'area vietata comprenderà in tutto 570 città lombarde. Ma si tratta solo di una delle mosse che il Pirellone ha in serbo per combattere l'inquinamento.
Se ne è discusso ieri al tavolo sull'aria convocato in Regione Lombardia. Con i provvedimenti in arrivo si riuscirà a ridurre il Pm10 dell'8,3%. Un buon risultato, ma non abbastanza. Per questo si stanno studiando altri interventi. A cominciare dal blocco dei diesel euro 3. A breve verrà decisa una data entro cui metterli fuori legge, sicuramente prima del 2015. «Non aderiamo alla proposta di bloccare i diesel Euro 3 in fasi emergenziali - spiega chiaramente l'assessore regionale all'Ambiente Marcello Raimondi, scettico sui blocchi a spot - perché è scientificamente provato che agire non strutturalmente non serve a nulla. Oltretutto non è un'azione politicamente sostenibile in tempi così rapidi. Vogliamo però arrivare all'indicazione di una data precisa per il loro fermo». Il blocco dei diesel Euro 3 coinvolgerà 500mila auto nell'area critica e altre 400mila nel resto della regione.
Raimondi ha anche spiegato che con la direzione regionale della Polizia locale si sta lavorando per far sedere allo stesso tavolo tutti i soggetti e gli enti preposti ai controlli «in modo che siano definiti criteri e modalità più idonee, affinché questi siano realmente efficaci e possano quindi contribuire in modo sostanziale alla riduzione dell'inquinamento atmosferico». Ma un vero coordinamento potrà essere davvero completo solo con un piano nazionale, che preveda regole uguali per tutti e che dica chi può circolare e chi no. «L'intervento dello Stato - spiega Raimondi - sarebbe più che necessario, andandosi a configurare come quadro di riferimento all'interno del quale muoversi». Lo stesso discorso vale per la sperimentazione delle vetrofanie per il riconoscimento dei veicoli più inquinanti. Sull'argomento il Pirellone intende seguire il modello della Germania.
«L'esperienza tedesca - precisa l'assessore regionale - dice che queste sono efficaci se regolate da norme statali. Per questo ci faremo carico di inserire anche questo tema all'interno delle richieste che vogliamo sottoporre al Governo nazionale». Ai tavoli sull'aria ha chiesto di partecipare anche la Camera di Commercio. Dal canto suo il presidente Carlo Sangalli dice la sua: «Nella lotta all'inquinamento - sprona - diamo voce anche alle imprese. Asfalti e materiali da costruzione assorbenti ridurrebbero le emissioni di polveri sottili del 20%». In base agli studi della Camera di Commercio infatti l'inquinamento rappresenta anche un costo per le imprese: per la precisione, un miliardo all'anno tra ritardi, disagi e malattie. Un'indagine su quasi mille imprese dimostra che traffico, smog e disagi costano a ciascun operatore 3.500 euro all'anno. Contemporaneamente emerge che il settore delle aziende pulite è in crescita del 3,5% all'anno.
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