Più dello spirito di casta, poterono i numeri. E forse anche la denuncia di un articolo del Giornale datato 19 settembre in cui mettendo a confronto le tabelle, si scopriva che alcuni dirigenti della Regione guadagnavano ben più del presidente della Repubblica. Uno busta paga che per le figure top del Pirellone è composta da due voci: la «retribuzione fondamentale» e quella «di risultato» che fa lievitare il totale ai 274mila euro del segretario generale Andrea Gibelli, ai 242mila e rotti del vicario del direttore centrale Organizzazione e Personale, ai 229mila di Roberto Albonetti direttore generale dell'assessorato Attività produttive, ai 227mila di quello alla Salute Walter Bergamaschi, ai 230mila di quella alle Infrastrutture Anna Tavano, ai 221mila del responsabile per le Strategie finanziarie Antonello Turturiello e di Marco Carabelli (Coordinamento direzioni generali).
È di ieri, infatti, la presentazione di un progetto di legge steso da Lista Maroni e Lega Nord e depositato al consiglio regionale per tagliare tra il 20 e il 30 per cento gli emolumenti di 501 dirigenti e direttori della Regione e di enti e società interamente partecipati. I due capigruppo Stefano Bruno Galli e Massimiliano Romeo hanno spiegato che l'intenzione non è «punire i dirigenti», ma dare «un segnale». Con Galli che ricorda come i dirigenti percepiscano oggi tra i 70 e i 280mila euro lordi annui. «Abbiamo fatto i sacrifici noi politici, adesso è giusto che anche loro contribuiscano». E a proposito della retribuzione di risultato, Galli dice che «praticamente si configurano come compensi mascherati, perché non si negano a nessuno».
Un taglio, dunque, quello proposto da lega e Lista Maroni che riguarderebbe la retribuzione di risultato, «l'unica sulla quale la Regione può intervenire perché il resto è previsto dal Contratto collettivo nazionale», ha chiarito Romeo. Aggiungendo che «non ci siamo inventati nulla, abbiamo fatto come il Veneto già nel 2011». Un risparmio stimato in 24 milioni di euro nei prossimi tre anni, soldi che secondo il progetto di legge dovranno confluire in un apposito fondo a favore delle piccole e medie imprese già esistente presso Finlombarda Spa. Per quanto riguarda invece i tempi previsti per la discussione del progetto, Romeo ha auspicato che «si arrivi a una soluzione in tempi brevi, entro fine anno, in modo da poter mettere a bilancio già i primi 8 milioni per il 2014».
Regione, tagli del 30% agli stipendi dei dirigenti
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