Riapre il canile allagato dal Lambro

Volontari al lavoro senza sosta, il Comune si fa bello. Le donazioni ai sodalizi che gestiscono la struttura

Riapre il canile allagato dal Lambro

Stamattina si procede alla riapertura ufficiale del canile, dacché il Lambro straripando allagava la struttura nella notte tra il 15 e il 16 novembre 2014. Sono rientrati i cani ma non ci saranno i gatti perché il riscaldamento è ancora fuori uso. I cani verranno protetti dal freddo grazie a delle lampade. È stato il lavoro accurato dei volontari che ha finalmente predisposto il parco Canile comunale a riaccogliere i Fido fino ad ora albergati in luoghi d'accoglienza fuori Milano.

Però, ne è passata di acqua sotti i ponti da quel 16 novembre, eh? E per fortuna che le piogge sono state clementi e non hanno più fatto arrabbiare il Lambro. Se lo è detto anche Gianluca Comazzi, consigliere comunale, che alla fine del 2014 aveva fatto aggiungere un emendamento alla delibera del bilancio, per destinare 20mila euro al riscaldamento dell'asilo di via privata Aquila, tra l'altro da lui fondato quando era garante degli animali con l'amministrazione Moratti.

«In questi mesi l'opera dei volontari è stata indefessa. Il Comune non ha messo un euro per ripristinare il parco dei cani e dei gatti, nonostante ci siano stati il mio emendamento, ma soprattutto le donazioni di migliaia di milanesi che, cosa davvero strana, hanno dovuto versare il loro contributo non sul codice Iban del Comune, legittimo proprietario del canile, ma su quello di una delle tre associazioni che gestisce la struttura» dichiara Comazzi.

Il grande prato verde di via privata Aquila, coperto d'acqua dalle ondate del limitrofo Lambro, in realtà subì un doppio danno, perché in quell'occasione furono aperte le chiuse del fiume per volontà dell'Asl, allo scopo di preservare da disastri la metropolitana. Grazie all'intervento immediato di donne e uomini della Lega volontari i cani e i gatti furono letteralmente ripescati e collocati altrove. Sono passate settimane e settimane prima che il terreno con le gabbie e i recinti del Parco fossero ridichiarati idonei a riprendere i loro ospiti a quattro zampe, eppure, come ricorda Comazzi, i soldi non dovrebbero essere mancati, visto il grande interesse dei milanesi nei confronti dei pet. «Alla notizia dell'allagamento ci fu un tam tam tra i cittadini, quindi la cifra raccolta su quel codice Iban non dovrebbe essere esigua».

Quando torneranno i gatti in via privata Aquila? Essendo più freddolosi degli amici cani, quando il riscaldamento riprenderà a funzionare. Ieri era la loro giornata, la giornata mondiale del micio. Comazzi ha proposto che le colonie feline milanesi divengano un patrimonio bioculturale della città. Una bella immagine in previsione di Expo, visto che la cultura della vita di convivenza tra uomo e gatto in altri Paesi è davvero molto avanzata rispetto all'Italia.

Anche qui da noi è una cultura sentita, visti i numerosi animali che allietano le nostre case, ma si ha l'impressione invece che non sia altrettanto percepita quando il sentimento si trasforma da amore privato a pubblico rispetto. Allora i quattrozampe diventano solo un blasone politically correct, ammesso che nella vicenda di donazioni e riscaldamento tutto sia trasparente come l'acqua.

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