Rimpasto, ore contate in Regione Parte la resa dei conti nella Lega

Rimpasto, ore contate in Regione Parte la resa dei conti nella Lega

Sarà un mezzogiorno di fuoco quello di oggi nelle stanze della Lega al Pirellone, perché Monica Rizzi non ha nessuna intenzione di cedere il posto alla collega di partito Luciana Ruffinelli all’assessorato a Sport e Giovani. L’ultimo tentativo per convincerla a consegnare delle dimissioni «spontanee» sarà fatto, prima dell’incontro al Pirellone con consiglieri e assessori, dai triumviri Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Che, accompagnati dal vice presidente Andrea Gibelli e dal capogruppo Stefano Galli le faranno presente (questa la strategia decisa dal partito) come la richiesta di espulsione arrivi direttamente dalla sua segreteria provinciale. Che nel fascicolo ha allegato la finta laurea in psicologia inserita nel curriculum elettorale e il dossieraggio che sarebbe stato confezionato (con la consulenza addirittura di una maga) per favorire l’elezione di Renzo Bossi. Anche se ieri il giornalista Leonardo Piccini ha ritirato la querela e la Rizzi ha annunciato che il pubblico ministero di Brescia avrebbe informato il suo legale dell’archiviazione del fascicolo. Non dovesse la Rizzi rinunciare alle deleghe, le sarà applicato il «protocollo» riservato a Rosi Mauro. Con cacciata immediata dal Carroccio. Non avrà nessun effetto, invece, la richiesta fatta da alcuni componenti del «cerchio magico» di applicare anche al presidente del consiglio Davide Boni un analogo trattamento. Resterà al suo posto, almeno fino a nuove notizie provenienti dai magistrati. Mentre già domani il consiglio regionale prenderà atto delle dimissioni del «Trota». Per il resto «siamo gente seria, non faremo cadere Formigoni - ha detto ieri al Corriere della Sera Maroni -. Se poi nel 2013 lui deciderà di andare a Roma, noi ci candideremo a governare la Lombardia».
Ma il rimpasto si complica. Acque agitate nel Pdl perché Stefano Maullu non ha alcuna intenzione di accettare senza reagire il «licenziamento» e alcuni vertici del partito lamentano iniziative «troppo personali» del governatore Roberto Formigoni che non li avrebbe consultati. Col rischio di far mancare il via libera del Pdl al restyling messo in cantiere dal governatore in vista della sentenza del Consiglio di Stato sul rispetto delle quote rosa in giunta attesa per domani. Le ultime voci dicono che per ora Formigoni potrebbe fermarsi alla sostituzione della Rizzi. Magari a quella di Maullu che sarebbe comunque sostituito da una donna, per provvedere eventualmente a sentenza pronunciata ad altri inserimenti. Gli altri nomi in bilico sono quelli degli assessori Marcello Raimondi, Romano La Russa e Domenico Zambetti. Possibili promozioni per qualche consigliere tra Monica Guarischi, Margherita Peroni, Mario Sala, Stefano Carugo e Sante Zuffada, uomo in quota al coordinatore regionale Mario Mantovani uscito vincitore dai congressi.

A meno che Formigoni non si lasci convincere dall’ipotesi di una giunta tecnica con nomi di prestigio per arrivare a fine legislatura. Anche se sono sempre di più quelli convinti che Formigoni lascerà già a giugno, attirato da un palcoscenico nazionale E per sfuggire a un clima che si fa sempre più avvelenato.

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