Dopo la violenta lite allinterno del bar con un connazionale, il giovane marocchino ha deciso che doveva a tutti i costi ammazzare il nemico. Così è uscito di corsa dal locale, ha girato langolo, si è infilata in un «mini market» etnico. Qui si è armato di un paio di coltellacci da macellaio, è tornato al bar e senza dire una parola ha aggredito il rivale colpendolo alla schiena e mandandolo in fin di vita allospedale. Passato il raptus è rimato catatonico fino allarrivo della polizia che lha arrestato.
La violenta discussione tra i due magrebini, di 28 e 34 anni, era scoppiata laltra attorno alle 22 allesterno del «Tropical», locale gestito da cittadini cinesi in via Ricciarelli 45. Lalterco si è fatto via via sempre più accesso fino a quando il più giovane dei due marocchini, ha lasciato il bar come una furia. Gli avventori hanno pensato che ne avesse abbastanza della discussione, invece ha piegato a sinistra, ha fatto qualche metro e si è infilato al numero 43 dove cè un negozio di alimentari gestito da un altro nordafricano. Luomo è entrato dentro, si è avvicinato al bancone ha adocchiato un paio di coltelli sufficientemente lunghi e affilati e ha allungato la mano. Il titolare del negozio ha cercato di bloccarlo ma è stato minacciato di morte.
A quel punto il magrebino ha ritenuto di essere sufficientemente attrezzato per poter regolare i conti con il connazionale. In due salti è tornato al «Tropical» dove ha sorpreso il rivale con la guardia abbassata: gli girava infatti le spalle, convinto che la baruffa fosse finita e lavversario avesse abbandonato il campo. Invece il 28enne si è avventato come una furia sul nemico colpendolo alle spalle. La vittima si è girato per abbozzare una difesa ed è stato nuovamente colpito al torace. Almeno tre o quattro fendenti. Mentre il ferito cadeva a terra in un lago di sangue, laggressore faceva un passo indietro e lasciava cadere le lame.
Di lì a poco giungeva unautomedica e unambulanza inviate dalla centrale operativa del 118. Il 34enne veniva stabilizzato e quindi trasportato in codice rosso al San Carlo dove veniva operato durgenza e quindi ricoverato in prognosi riservata. La notte trascorreva tuttavia tranquilla e già ieri i medici ritenevano che non corresse reale pericolo di vita.
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