Sala non incontra Barbato e scarica la grana su Colombo

Il capo dei vigili si discolpa con una memoria E il sindaco incarica l'ex pm di fare chiarezza

(...) il capo dei ghisa ha incontrato l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza e le ha consegnato una memoria sull'incontro avuto con l'ex sindacalista Cisl Domenico Palmieri - che, si è poi scoperto, manteneva rapporti con imprese legate ai Laudani - e sulla presunta offerta che gli fece di far seguire da vigilantes privata un altro cislino, Mauro Cobelli, con cui Barbato aveva rapporti conflittuali, in cambio di informazioni utili sugli appalti in Comune, con l'obiettivo di piazzare una app per la sicurezza in Comune. La Rozza alle 15 ha portato il documento al sindaco e si sono confrontati per circa 40 minuti, poi Sala ha dichiarato con una nota di «aver preso atto della memoria di Barbato» e di averla girata a Colombo: «Mi sembra cioè doveroso fare ulteriori approfondimenti e il Comitato è il soggetto più indicato per avere un corretto quadro della situazione. Solo a valle di tutto ciò sarò in grado di valutare la posizione del comandante». L'assessore ha sottolineato che Barbato è stato sentito dai pm l'1 luglio «solo come persona informata dei fatti, non gli hanno attribuito nulla», nella sua memoria «ha riferito che non ha incontrato personalmente esponenti dell'impresa sotto inchiesta, li hanno visti i suoi collaboratori, ritenendo peraltro la app poco interessante». E la Rozza ha puntualizzato che «non ci sono appalti in corso su strumenti informatici per la polizia locale». La commissione «approfondirà le cose, anche acquisendo gli atti, noi non accusiamo nè assolviamo nessuno basandoci solo su notizie di stampa». E «Barbato - conclude - ha dato la più ampia e totale disponibilità a confrontarsi nelle forme e nei modi che richiederà il Consiglio comunale». Più della parte legata agli appalti chiarsce «c'è una questione legata al punto di vista etico e gestionale, che è giusto approfondire». Si riferisce all'ipotesi poi non concretizzata di far pedinare il dipendente durante gli orari di permesso sindacale. Anche qui, nell'atto difensivo il comandante precisa di aver incontrato Palmieri in quanto sindacalista «conosciutissimo da tutti» e di aver chiarito anche alla Procura che tra loro «ci sono stati solo rapporti di natura sindacale e che mai nessun favore o scambio di alcun genere è stato fatto o ricevuto da o per alcuno». Riferisce che Palmieri «per conto della Cisl era stato incaricato di trovare una soluzione agli attacchi rivolti alla mia persona dal segretario cittadino della Cisl Cobelli che oltre ad aver creato disguidi tra il Comando e la sigla avevano provocato un'emoraggia di tessere sindacali dovuta proprio ai suoi comportamenti» pertanto c'erano stati alcuni incontri per discutere «anche di questo e altri temi sindacali». Ma smentisce «totalmente una effettiva disponibilità a far seguire Cobelli da un'agenzia di investigazioni. In uno di tanti incontri fu proprio palmieri a esprimermi la sua idea di farlo seguire perchè, sempre a suo dire, anche la Cisl non sapeva di cosa di occupasse durante il periodo di distacco.

Lo presi come uno sfogo perchè era inverosimile che un sindacalista Cisl potesse farne seguirne un altro». Per Riccardo De Corato, ex vicesindaco, definisce Sala «Ponzio Pilato, la sospensione era una scelta politica».

Chiara Campo

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