Sala stronca la Lega sul doppio stadio e attacca Di Maio: "Venga a imparare"

Sala stronca la Lega sul doppio stadio e attacca Di Maio: "Venga a imparare"

«San Siro deve essere rispettato, per la sua storia, perché il calcio si vede bene e perché è il migliore stadio del mondo». Tra i videomessaggi «inviati» da politici e esponenti della società civile al sindaco durante un'intervista agli «Stati generali del Comune di Milano» promossa ieri in Sala Alessi dall'associazione Cronisti in Comune c'è quello dell'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti. Il tema caldo è ovviamente il futuro del Meazza che - peraltro - è candidato a ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2026 e questa mattina sarà ispezionato dal Comitato olimpico internazionale.

«La palla è nel terreno delle squadre, finchè non mi presentano un progetto sono chiacchiere - premette Beppe Sala -. L'unica cosa che vedo con difficoltà è l'ipotesi di due stadi a 50 metri di distanza, come chiede la Lega. Oltretutto bisognerebbe vedere cosa ne pensano i comitati del quartiere, che non sono tra i più morbidi: in uno si gioca e l'altro lo teniamo per concerti e cresime?». Un'ipotesi ingestibile anche dal punto di vista economico («avete idea di quanto costa?»). E precisa di non voler passare per il distruttore del Meazza, ma neanche ritrovarsi col cerino in mano: «Se i club optano per il nuovo stadio nell'area accanto e non glielo lasciamo costruire mi possono dire che vanno allora vanno a Sesto San Giovanni». E San Siro non vive senza Milan e Inter. «Preferiremmo il restyling - ribadisce - ma se vogliono un nuovo stadio lì di fianco saremo costretti a demolire». Nessun tabù.

Il video del velocista Filippo Tortu che non vede «l'ora di correre all'Arena civica ai Golden Gala 2020 di atletica leggera» dà l'assist a Sala per annunciare che «dato che investiremo 2,5 milioni per ristrutturare l'impianto «ho chiesto come condizione che i Golden si trasferiscano da Roma a Milano per 2 o 3 anni, e un impegno a riportare la Notturna all'Arena». Restando in tema sport, entro fine aprile «saranno finiti i lavori del Palalido, dopo i collaudi a maggio lo inaugureremo». Vede la fine anche l'odissea del teatro Lirico, i cantieri infiniti «dovrebbero chiudersi a ottobre, poi per la gestione bisogna aspettare la sentenza del Tar» che ha bloccato il bando comunale. Sala definisce i tempi della giustizia «paleozoici».

Da oggi a sabato i commissari del l Cio ispezioneranno le possibili sedi olimpiche, a partire da Palasharp e San Siro. I punti di forza contro Stoccolma? «La gestione Expo, il sondaggio che vede l'85% dei residenti favorevoli e Milano è una città ideale per chi va a vedere le gare. Saranno giornate delicate, stiamo facendo tutto il possibile». E in armonia con la Regione, nonostante le liti su Scala e trasporti: «Sui Giochi non abbiamo mai discusso - precisa Sala -. Chiaro che Milano fa un pò gola, quando vedo Salvini che sale sul muretto e dice mandiamo a casa Sala rispondo. La questione del biglietto Atm non è stata rottura con Fontana, semmai voglia di ribaltone di Salvini. Tra Comune e Regione dobbiamo lavorare insieme su piccole cose, come il recupero del quartiere Aler a San Siro».

Il video del sottosegretario M5S Stefano Buffagni che incalza il sindaco su tariffe integrate e recupero delle periferie da il la a Sala per un attacco al vicepremier grillino Luigi Di Maio: «Perchè non è venuto a Milano a capire come funziona? Non lo dico per lesa maestà ma vorrei capire come ragiona in termini di politica economica visto che qui ci sarebbe un terreno fertile per imparare. Il 30% degli investimenti stranieri arriva qui e continuerà ad essere così perché è una città rassicurante dal punto di vista di trasporti e giustizia. Io non uso Milano contro il governo (obiezione sollevata poco prima dal consigliere M5S Gianluca Corrado, ndr.), sono stato fin troppo educato ad aver superato i limiti una sola volta in 9 mesi», quando disse a Di Maio di chiudere i negozi la domenica «ad Avellino invece di rompere le p. a Milano».

In realtà Di Maio farà tappa nel capoluogo domani, parteciperà all'incontro «L'Italia che funziona, riforme e strumenti a sostegno delle imprese» con Carlo Sangalli e il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. Ma è abbastanza escluso che passi da Palazzo Marino.

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