"Il Salone slitta solo a giugno. Gli hotel non gonfino i prezzi"

Sala: il governo e gli albergatori ora diano una mano. Il Mobile poteva saltare o essere rinviato a settembre

"Il Salone slitta solo a giugno. Gli hotel non gonfino i prezzi"

Effetto Coronavirus. Il Salone del Mobile slitta di due mesi, non si terrà più dal 21 al 26 aprile ma dal 16 al 21 giugno. É la sofferta mediazione a cui è arrivato il cda di Federlegno Arredo Eventi riunito ieri per oltre quattro ore a partire dalle 16. Parte degli espositori chiedeva la cancellazione tout court (che avrebbe un danno intorno ai 120 milioni di euro), c'era chi insisteva per mantenere le date originali e chi per allungarsi per prudenza a settembre. Alla fine è il sindaco Beppe Sala a riferire che è stata presa «una decisione difficile, cosa fare in questo momento così particolare per Milano. E abbiamo deciso di rinviare solo di un paio di mesi il Salone. Sto chiedendo agli amici del settore uno sforzo, perchè non è facile oggi avere la volontà di chiamare da tutto il mondo i visitatori e convincere gli espositori, ma credo sia la decisione giusta». Ringrazio «per questa prova di fiducia il settore, gli operatori che ci saranno, dobbiamo confrontarci con il virus e sconfiggerlo ma dobbiamo confrontarci anche con il virus della sfiducia. Milano non si ferma in tutte le sue componenti». E chiede però «a ognuno di fare la propria parte» e dunque fa un appello «al governo, a dare una mano a un settore importante per la nostra economia» e agli albergatori: «Attenzione - avverte visto le polemiche del passato sulle tariffe gonfiate nei giorni del design -, quest'anno vi chiedo di dare una mano anche voi rispetto ai prezzi delle stanze. Dovere avere molta attenzione nel determinare le tariffe delle camere in città».

Federlegno al momento si limita a sottolineare che la conferma della manifestazione «fortemente appoggiata dal sindaco» consente «alle imprese, chiamate a un'importante prova di responsabilità, di presentare il proprio lavoro già finalizzato al pubblico internazionale che attende l'appuntamento annuale con il Salone di Milano come punto di riferimento della creatività e del design».

La macchina organizzativa dovrà fare i salti mortali per riprogrammare tutti gli appuntamenti, perchè al salone espositivo alla Fiera di Rho si accompagna il Fuorisalone con oltre 400 eventi sparsi in città. E due giorni si sovrapporranno alla Fashion Week, fissata dal 20 al 24 giugno. «Nei prossimi giorni - dichiara l'assessore comunale alle Attività produttive Cristina Tajani - contatteremo anche gli operatori del fuorisalone per gestire al meglio questo rinvio. L'obiettivo è mettere la città al servizio di una situazione inaspettata, senza però perdere visitatori ed entusiasmo».

La cancellazione avrebbe dato il colpo finale al settore alberghiero, a bar e ristoranti che stanno registrando un crollo del 50% degli incassi in questi giorni, avrebbe pesato anche sulle migliaia di residenti che mettono gli appartamenti su AirBnb.

L'emergenza Coronavirus ha messo in allarme una buona parte dei grandi espositori del settore legno, già a metà febbraio erano stati stimati 30-35mila visitatori in meno dai Paesi asiatici alla Fiera di Rho, quando sembrava che l'epidemia fosse ancora limitata entro i confini cinesi. Alla fine ha prevalso la linea del (mini) rinvio.

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