Cronaca locale

"La salute è un alibi... Con le multe di Area C incassati 158 milioni"

Il centrodestra attacca Sala: "Altro che green, più del ticket d'ingresso rendono le sanzioni"

"La salute è un alibi... Con le multe di Area C incassati 158 milioni"

Lo scontro si è riacceso nei giorni scorsi quando il candidato del centrodestra Luca Bernardo, senza troppi giri di parole, aveva annunciato che nel caso di una sua elezione a Palazzo Marino tra le prime cose in agenda metterebbe l'abolizione di Area B e una rimodulazione di Area C e che, nelle settimane centrali di agosto come spesso è stato fatto, il ticket d'ingresso andrebbe sospeso. «Credo che la giunta debba ammettere il proprio fallimento in materia di politiche ambientali- aveva detto il pediatra- Con i divieti l'aria non è cambiata e le malattie respiratorie sono presenti più che mai...».

Il dibattito tra maggioranza e opposizione sullo scopo dei divieti d'ingresso in realtà va avanti da sempre e l'assessore Marco Granelli non aveva perso tempo nel replicare in questa ennesima puntata: «Area C e Area B servono per diminuire il traffico e migliorare la qualità dell'aria. L'obiettivo è la salute dei cittadini, non altro. In estate l'inquinante più pericoloso è l'ozono. Ed è strano che Bernardo, un pediatra, dica invece che in agosto toglierebbe le Ztl così aumentando traffico e ozono...».

Un botta e risposta che ovviamente non è finito lì perché a rilanciare la polemica è ora il Consigliere Comunale di FdI a Milano, Riccardo De Corato, già vice Sindaco del capoluogo lombardo ed assessore regionale che rende noti i dati in merito alle infrazioni della «low emissioni zone» e della sosta a pagamento: «Ma quale aria pulita! - polemizza - Il sindaco Sala deve ringraziare gli automobilisti che hanno pagato multe per 158 milioni e 52.452 euro e hanno così dato ossigeno alle casse comunali. Una somma impressionante di denaro incassata per le infrazioni di area C, area B e dalle strisce blu. Altroché la salute dei milanesi, il vero business dell'amministrazione non è l'ingresso a pagamento ma sono le multe elevate».

In cinque anni l'amministrazione di Palazzo Marino ha effettuato 3 milioni e 833.561 accertamenti ma va anche registrato che più della meta delle contravvenzioni non viene pagata. «Dal 2017 sono ben 158.052.452 di euro incassati 3.833.561 accertamenti eseguiti dei quali non pagati 1.363.281 - precisa De Corato - Le somme dovute all'amministrazione realmente sarebbero pari a 389.902.182, vale a dire che più delle metà delle contravvenzioni non viene incassata». Un problema che si trascina da sempre quello dei verbali che Palazzo Marino non riesce ad incassare perché molti vengono impugnati davanti al giudice di pace, molti si perdono nei meandri della burocrazia e molti non vengono neppure presi in considerazione. «L'amministrazione avrebbe dovuto, visto il periodo di crisi, diminuire l'importo delle sanzioni - spiega l'ex vice-sindaco - Non è possibile pagare da 80 a 335 euro di multa per area C e per area B da 168 a 658. Parliamo di contravvenzioni che non riguardano comportamenti pericolosi alla guida, ma il mancato pagamento di una gabella. Parliamo di somme in difetto, perché come tutti ricordiamo, con il lockdown i pedaggi furono per un lungo periodo sospesi».

«Insomma Sala e la sua Giunta green che vorrebbero dimezzare le auto circolanti e cancellare i parcheggi a raso - conclude De Corato - dovrebbero fare un monumento all'automobilista, artefice di un bel pezzo del bilancio del comune di Milano».

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