Milano si prepara ad Expo anche dal punto di vista sanitario. In città arriveranno tra i 700mila e il milione di turisti e servirà una rete di assistenza capillare e snella. Il direttore generale degli Istituti clinici di perfezionamento Alessandro Visconti, a capo di 23 poliambulatori, lancia una proposta: «Seguiamo le linee guida messe in atto per accogliere i pellegrini quando venne il Papa nel 2012. Quel piano funzionò alla perfezione». Si tratterebbe di creare una rete fra le varie strutture esistenti e di individuare una sorta di «punto di smistamento» primario dove far confluire i turisti. Nella fattispecie il poliambulatorio di via Rugabella: è in pieno centro, facilmente raggiungibile dal Duomo, a due passi dal Policlinico e abbastanza grande da ospitare varie sale visite. «In questo modo - spiega Visconti - tanti stranieri non andrebbero inutilmente a chiedere assistenza (ndr, come codici bianchi) al pronto soccorso ma verrebbero indirizzati subito nel luogo giusto. Insomma, via Rugabella farebbe la parte del filtro di tutte le richieste».
Ovviamente però la sede va ristrutturata. Ora è piuttosto malconcia e farebbe solo fare figuracce davanti agli stranieri. Tra infiltrazioni e pareti scrostate, il poliambulatorio del centro andrebbe sistemato a dovere. A dire il vero, tutti gli ambulatori della città avrebbero bisogno di una rinfrescata. E gli interventi costerebbero circa 24 milioni di euro, come era già stato stimato una decina di anni fa. Nei cassetti del Governo giace già da tempo la richiesta del finanziamento. A settembre arriveranno i 40 milioni già confermati per ristrutturare il Buzzi, poi si spera che vengano sbloccati anche i soldi per i poliambulatori. Nel frattempo si pensa a una riorganizzazione delle sedi sparse in città.
Una decina di giorni fa gli Icp hanno firmato un accordo con la società Difesa servizi spa per la cogestione di una palazzina all'interno dell'ospedale militare di Baggio. Lì potrebbe essere trasferito il vicino ambulatorio (fatiscente) di via Inganni e si potrebbe aprire il primo centro di assistenza odontoiatrica ambulatoriale, un servizio «low cost» per rispondere alle esigenze di chi è in difficoltà economica e non si può permettere un dentista privato. L'idea è quella di realizzare anche un polo di assistenza oculistica. È in programma il trasferimento del centro oculistico infantile Coi da via Clericetti a via Livigno. Questo permetterà di trasferire in via Clericetti il poliambulaotrio di via Mangiagalli. L'operazione consentirà di dare sedi adeguate ai medici e di risparmiare su affitti e spese di gestione. A Quarto Oggiaro ci sarà invece il centro prelievi.
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