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Sanità al "rallentatore" Nel 2018 liste d'attesa quasi raddoppiate

L'indagine tra le strutture private accreditate Mancano fondi per gli esami e formazione

Sanità al "rallentatore" Nel 2018 liste d'attesa  quasi raddoppiate

Liste d'attesa raddoppiate e o triplicate anche nel privato. Nel 2018 si è verificato un aumento consistente delle liste d'attesa nelle strutture sanitarie ambulatoriali private accreditate nella Regione Lombardia, in media raddoppiate rispetto al 2017: è quanto emerge dalla ricerca realizzata dall'Associazione Regionale delle Istituzioni Sanitarie Private. Che il sistema sanitario sia da anni alle prese con il nodo delle liste d'attesa è cosa nota, certamente meno noto il fatto che il problema riguarda anche il privato. Obiettivo dell'indagine di Anisap evidenziare come anche in Lombardia, tra le Regioni più virtuose in ambito sanitario, si stia assistendo a una dilatazione delle tempistiche anche tra le strutture private che, da qualche anno, non riescono più a rispettare i tempi massimi che intercorrono tra quando viene richiesta e quando viene erogata la prestazione, secondo il comma 10 dell'articolo 3 del Decreto Legislativo 1998 n°124.

In pratica: per effettuare una visita oculistica in media si devono attendere tra i 45 e i 60 giorni, quasi il doppio rispetto ai 10-30 giorni dell'anno scorso. Stessa attesa per gastroscopia, tac, risonanza magnetica e mammografia.

Peggiorate molto le liste per le ecografie: raddoppiate in un anno le liste per l'ecocardiogramma, triplicate per la MOC.

La causa del peggioramento? Da imputare, per gli associati Anisap, soprattutto alle risorse economiche statali e alla loro ridistribuzione sul territorio. Dal 2012, infatti, vi è stato un blocco del finanziamento da parte del sistema sanitario nazionale che ha determinato uno squilibrio, andato progressivamente accentuandosi, fra la domanda e il numero di prestazioni che potevano essere erogate, con conseguente incremento delle liste d'attesa. Quindi, se da un lato gli associati Anisap Lombardia ritengono necessario un incremento del budget assegnato alle strutture ambulatoriali private accreditate, dall'altro indicano come opportuna una verifica mensile sul budget consumato.

Un altro problema rilevato è legato all'assegnazione delle classi di priorità da parte dei Medici di medicina generale. Gli associati ritengono necessaria una migliore formazione ai medici su come assegnare le classi di priorità e incrementare le azioni necessarie per contrastare la prescrizione di prestazioni non appropriate.

Concausa dell'allungamento dei tempi la carenza di Medici specialisti: l'assenza di programmazione dei percorsi di specializzazione ha impedito a decine di migliaia di medici laureati e abilitati di accedere alle scuole di specializzazione e di ottenere i titoli indispensabili per operare.

«Certamente una delle priorità per il 2019 - ha proseguito l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera - è la riduzione delle liste d'attesa. Per le attività che superano del 10% i tempi di riferimento saranno acquisiti a livello regionale tutti gli slot di agende e l'unico interlocutore sarà il Cup regionale».

La sperimentazione partirà in ATS Milano e ATS Brescia con un investimento di 15 milioni di euro. Ci saranno inoltre agende dedicate ai pazienti cronici e verrà potenziata la figura del responsabile aziendale dei tempi di attesa.

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