Una cinquantina di voli annullati a Linate e una decina a Malpensa. Bloccata per mezzora la rampa di accesso al Terminal 1 dellhub varesino e passeggeri costretti a trascinare valige e trolley a piedi lungo viale Forlanini, con il traffico interrotto dal corteo spontaneo di circa 500 lavoratori della Sea. Effetto del primo sciopero dei sindacati contro la giunta Pisapia. E «potrebbero seguirne altri - avvisa il segretario milanese della Cgil, Onorio Rosati - ora la palla passa a Palazzo Marino, aspettiamo che ci convochi per un tavolo vero di trattativa, senza latteggiamento di chi ha già deciso. Se questo non avviene continueremo lo stato di agitazione». É laffaire Sea, lipotesi di vendere altre quote degli scali dopo il 29,75% aggiudicato solo tre mesi fa al fondo F2i, la causa dei disagi di ieri per i passeggeri in partenza e arrivo a Linate e Malpensa. Lo sciopero di 4 ore, dalle 11 alle 15, in mattinata ha paralizzato il traffico al Forlanini. I cinquecento avoratori con le bandiere e cartelli con lo slogan «Giù le mani dalla Sea» hanno bloccato laccesso allaeroporto in entrambe le direzioni, poi in corteo hanno raggiunto la palazzina della società per un presidio di protesta. Secondo la Filt-Cgil a Linate ladesione è stata «quasi totalitaria» se si escludono gli operatori precettati per servizi indispensabili. I lavoratori «sono preoccupati - riferisce il segretario regionale Rocco Ungaro - la nostra profonda convinzione è che non si debba vendere ma trovare altre soluzioni, se proprio questo passaggio deve avvenire si scelga la quotazione in Borsa, con la partecipazione dei lavoratori allazionariato».
É una controproposta in cinque punti quella avviata nei giorni scorsi da Cgil, Cisl e Uil al Comune per sollecitare il tavolo di confronto. «Il sindaco Pisapia continuava a dire che i sindacati dicono no senza fare proposte, abbiamo voluto presentargli per iscritto un piano chiarissimo - puntualizza Rosati -. La vendita va evitata, ma piuttosto Comune e Provincia predispongano un pacchetto del 30% e lo investano in Borsa, garantendo governance pubblica e occupazione».
Giorni fa lassessore al Bilancio Bruno Tabacci ha incontrato il presidente della Provincia Guido Podestà per studiare un percorso di valorizzazione comune: Palazzo Isimbardi vuol mettere sul mercato il 14,5% di Sea. La capogruppo Pd Carmela Rozza rimarca la «grande adesione allo sciopero» e sollecita la giunta, «anche di fronte ai seri problemi di bilancio, le scelte sul futuro di Sea vanno meditate con molta attenzione. Riprenda il dialogo con i sindacati considerando attentamente le proposte avanzate in questi giorni». É «indispensabile che il filo del dialogo continui - concorda Fabio Gibillini di Sel -. E lipotesi della Borsae va sicuramente nella giusta direzione». Un dialogo «mai interrotto - si difende il sindaco - ho ribadito che nessuna decisione è stata già presa».
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