Scola assegna la chiesa di Cairoli al rito antico

Ogni domenica si celebrerà la Messa preconciliare. I fedeli: «Felici anche perché vicini all'Expo Gate»

La chiesa di san Rocco al Gentilino aveva bisogno di restauri, ma soprattutto i fedeli della Messa di rito antico desideravano un luogo bello per le celebrazioni. E l'arcivescovo, Angelo Scola, ha concesso Santa Maria della Consolazione ( nella foto ), nota anche come santa Maria al Castello, piccola perla che si affaccia su Largo Cairoli. Qui, a partire da domenica 11 gennaio, gli appassionati del Vetus Ordo del rito ambrosiano avranno il loro appuntamento fisso alle 10 di ogni domenica e di ogni festa di precetto, con canti ambrosiani e polifonia sacra. Prima della Messa, alle 9 e 30, il Rosario con le litanìe cantate. Inutile dire che sono entusiasti.

La chiesa è ricca di opere d'arte, tra cui un affresco di fine Quattrocento con la Madonna che tiene in braccio il Cristo morto: davanti a questa immagine ha pregato san Carlo Borromeo. E poi è centralissima, con vista sull'Expo Gate. «Abbiamo gradito la sede anche per questo - spiegano i responsabili del Gruppo Stabile -: i tanti pellegrini legati al rito antico che arriveranno avranno un punto di riferimento immediato».

Nel 2015 cade il trentesimo anniversario della concessione della chiesa al Gentilino per il rito preconciliare. Fu l'allora arcivescovo Carlo Maria Martini ad autorizzare le celebrazioni che riportavano in vita il Messale ambrosiano nell'edizione del 1954, promulgata dal cardinale Schuster. E oggi, a dare la sua disponibilità ad accoglierli, è stato monsignor Paolo Cortesi, rettore della Consolazione e già segretario particolare di Martini.

La Messa è celebrata interamente in latino, incluse le due letture e il Vangelo (ci sono dei foglietti con la traduzione). La comunione si riceve in ginocchio alla balaustra. Tutti, incluso il sacerdote che celebra, sono rivolti in un'unica direzione: verso il Tabernacolo.

Celebrerà anche monsignor Claudio Fontana, cerimoniere dell'arcivescovo e responsabile dei rapporti con i gruppi che utilizzano il rito antico. Si alterneranno monsignor Luciano Negri, monsignor Alfredo Francescutto e don Federico Gallo, dottore dell'Ambrosiana.

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