Cronaca locale

La scultura "Ka" di Pomodoro accoglie i partecipanti al forum Iabw-Italia Africa al MiCo

L'opera del maestro è custodita nella "Sala consultazione" dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano a cui appartiene. Per anni è stata il simbolo di Palazzo Africa nel quartiere storico di Fiera Milano

La scultura "Ka" di Pomodoro accoglie i partecipanti al forum Iabw-Italia Africa al MiCo

È la grande opera d’arte Ka di Giò Pomodoro, custodita nella Sala consultazione dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano a cui appartiene, ad accogliere i convegnisti che partecipano al forum commerciale Iabw, Italia Africa Business Week in programma al Mico - Milano Congressi il 26 e 27 novembre, che ha fra i suoi sponsor la Fondazione (tutte le informazioni e il programma dell’evento su www.iabw.eu).

Si tratta di un ritorno pubblico per l’opera che ha accolto per anni i visitatori della Fiera all’ingresso di Porta Giulio Cesare, davanti a Palazzo Africa, sede di importati uffici di rappresentanza nel quartiere storico di Fiera Milano, ed è stata completamente restaurata dagli esperti del laboratorio specializzato Open Care spa, che ha studiato un metodo ad hoc per riportarla al suo originale splendore.
Grande 220 cm, in ferro saldato a mano con inserti in alluminio, è stata realizzata da Pomodoro nel 1956 con la parziale collaborazione del fratello Arnaldo. Il titolo, apposto nella documentazione d’archivio, sembra richiamare la mitologia egizia, dove il Ka, parte dell’anima umana, indica la forza vitale di ciascun individuo.

Il Maestro pesarese ma milanese d’adozione, allora ventiseienne, la realizzò in un anno di svolta perché fu invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia dove espose gli Argenti fusi su osso di seppia, dedicati al poeta Ezra Pound. Inizio di un’attività che lo vide protagonista anche a documenta 2 di Kassel, una delle più importanti manifestazioni internazionali d'arte contemporanea europee che si tiene ogni cinque anni in Germania, con l’esposizione di Fluidità contrapposta e nel 1959 alla Biennale dei giovani artisti di Parigi con Superfici in tensione, dove vinse il premio per la scultura insieme ad Anthony Caro.

Le sculture di Giò Pomodoro sono oggi presenti nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo fra cui l'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Collezione Nelson Rockefeller di New York, il Museo d'Arte Moderna di Mexico City, la Collezione d'Arte Moderna della città di Jedda, in Arabia Saudita, il Musée d'Ixelles di Bruxelles, il Kunst und Museumverein di Wuppertal, lo Yorkshire Sculpture Park di Wakefield, in Inghilterra, la Fondation Veranneman in Belgio, la Galleria d'Arte Moderna di Roma e di Torino e il Museo del Novecento di Milano.

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