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La scuola funziona? Va chiusa Le famiglie scendono in piazza

La scuola funziona? Va chiusa Le famiglie scendono in piazza

Sono pronti a scendere in piazza. Lo faranno giovedì prossimo alle 15.30 e si piazzeranno proprio sotto le finestre di Palazzo Marino. Le mamme della scuola di via San Giusto, l'unica comunale di Milano, sono molto arrabbiate. Così arrabbiate che porteranno anche i bambini a protestare. La loro rabbia nasce dalla paura di vedere sbriciolare il progetto di cui i loro 240 bambini sono parte. E che in questi anni ha coinvolto anche il quartiere, facendo diventare la scuola una piccola eccellenza: da appena 12 iscritti di qualche anno fa, oggi le iscrizioni chiudono sempre con 50 bambini in lista di attesa.
Solo che da settembre il Comune ha legato il destino di via San Giusto a quello dell'elementare di via Paravia, frequentata quasi totalmente da ragazzini figli di stranieri e dove il numero ristretto degli alunni di prima elementare ha convinto il direttore dell'ufficio scolastico provinciale a sollecitare un progetto più ampio di integrazione. Dentro questo progetto il Comune ci ha infilato la scuola di via San Giusto che si trova a un paio di chilometri di distanza. Varie le ipotesi messe sul tavolo. Ma già qualche tempo fa Palazzo Marino aveva fatto notare che quella scuola in via San Giusto costava troppo alle casse del Comune. Non era stata esclusa la possibilità di passare la scuola allo Stato e di metterla in questo modo in sinergia con quella di Paravia. Di questo però nessuno ne ha mai parlato con i genitori che in questi giorni hanno letto qua e là le notizie che riguardano la loro scuola ma senza essere coinvolti. Fino a ora. Il campanello di allarme per loro ha cominciato a suonare più forte. «A novembre infatti - come spiega Rachele Macchi Cassia, a nome dei genitori - solitamente la nostra scuola fa l'open day. In quell'occasione prendiamo anche le preiscrizioni perché chi non viene sorteggiato ha il tempo per potersi ancora iscrivere alla scuola statale». Quest'anno però il Comune nonostante le continue sollecitazioni non comunica la data. «Abbiamo chiesto e fatto incontri col Comune ma senza riuscire a venirne a capo», commenta ancora amareggiata la mamma. Eppure novembre è lì a un passo ma di date per ora non ce ne sono. «La nostra scuola è una risorsa - protesta la mamma - nasce da un gruppo di lavoro di insegnanti che sono dipendenti del Comune e che non potrebbero passare sotto lo Stato». E senza quegli insegnanti - vuol dire - il progetto non va avanti. «È una scuola che funziona, le maestre sono tutte di ruolo e alcune hanno anche rinunciato a un posto statale pur di stare qui. È davvero un esempio di scuola partecipata con i genitori che hanno formato un'associazione per promuovere attività pomeridiane per i ragazzi anche più grandi del quartiere. Qui l'integrazione esiste e c'è davvero. Vogliono che la scuola collabori con via Paravia? Va bene, ma che ci sia davvero un progetto ampio al quale anche noi genitori siamo disposti a partecipare. Altrimenti significa chiuderci.

Il timore è che quello che pensano di risparmiare nel passaggio da via San Giusto a Paravia siano solo soldi persi».
Il 17 ottobre a scuola ci sarà l'assessore all'Educazione Guida. Intanto però i genitori mettono le mani avanti e l'11 faranno sentire più forte la loro voce.

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