Due famiglie dell'Est hanno sbaraccato un paio di giorni fa. Colpa del freddo. «Di notte, con tre bambini. Avranno trovato un'altra sistemazione» raccontano i «vicini». Erano accampati da una ventina di giorni, otto persone in due tende nel parchetto tra via Marina e via Senato. Quell'area metà parcheggio e metà a verde di fronte alla Corte dei Conti. A cento metri ci sono i bellissimi giardini di Porta Venezia, da un lato, o le vetrine del lusso di via della Spiga. Due tende sono sparite, altrettante ne sono rimaste. Un accampamento di disperati in pieno centro. Non si tratta di chi ha scelto il nomadismo come filosofia di vita. C'è una donna sui quarantacinque anni che esce dal suo rifugio. É li da pochi giorni e spera di permettersi presto una stanza, «non è vita questa» si è sfogata ieri mattina con le lacrime agli occhi. É originaria di Santo Domingo ma vive a Milano da trent'anni, con orgoglio definisce i figli «italiani al cento per cento, loro sono nati qui, ma anch'io ci sto da una vita».
Ha un ragazzino di diciassette anni e due bambine di cinque e tre, stanno tutti con il padre. Lei ha lavorato per dodici anni al tribunale di Milano, «facevo le pulizie» dice. Il lavoro a un cento punto lo ha perso. Dal merito è dovuta scappare, era diventato violento. Una storia di disagio che fatica a raccontare, ha avuto problemi anche con i Servizi sociali del Comune e non ne vuol più sapere. Le figlie più piccole sono rimaste a vivere in via Padova, lei si è trovata senza un tetto e a un certo punto senza soldi. Non ci chiede di raccontare la sua storia, è sfiduciata. Forse teme più qualche conseguenza negativa che una bella sorpresa. Ma lo facciamo lo stesso, sai mai che qualche inquilino del Quadrilatero passando da quel parchetto non si volti dall'altra parte ma «bussi» per offrirle un aiuto. «Non è vita questa» ripete. Ha trovato un impiego per tre ore al giorno, «entro Natale spero di potermi permettere una stanza». Si scopre che c'è un turn over continuo al campeggio di via Senato. E non si tratta sempre di rom o clochard per scelta. Al distributore di benzina un uomo che dà una mano racconta che anche lui ci è passato. Adesso lo ospita un amico, «speriamo che duri o mi toccherà tornarci».
La crisi, storie familiari pesanti. Quanto sembrano ancora più fuori posto quelle tende così vicine a via Montenapoleone, dove una gonna griffata di coccodrillo può costare 70mila euro. Altre sono comparse in questi giorni in via Manunzio, davanti all'edificio della piscina Cozzi. Il fenomeno si sta diffondendo. Il consigliere comunale di Forza Italia fabrizio De pasquale ha depositato un'interrogazione alla giunta, perchè i vigili e i servizi sociali intervengano o «presto assisteremo ad un boom.
Per motivi giusti o sbagliati, molte persone stanno piantando campeggi in centro. Il Welfare prenda in carico chi è in strada per un fondato motivo. Se si tratta di abusivi per scelta invece si faccia rispettare il regolamento del verde o troppo buonismo porterà disagi anche ai residenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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