Sentieri Selvaggi al crocevia Linguaggi e stili da esplorare

Domani al via la nuova stagione firmata Boccadoro & C. «A confronto le musiche di Turnage, Donatoni e Adams»

Luca Pavanel

«Tutto il resto è rumore», scriveva il musicologo americano Alex Ross. Da parecchio tempo i Sentieri Selvaggi, diretti dal compositore Carlo Boccadoro, almeno idealmente, si muovono anche in alcune «zone» raccontante dal saggio che anni addietro ha spopolato in mezzo mondo. E l'arrivo del nuovo ciclo di concerti che porta in scena l'ensemble - a partire dal 5 marzo alle ore 21 fino al 31 maggio sempre al teatro Elfo Puccini (la loro casa) ne è la conferma. Infatti la stagione contemporanea 2018 di questa realtà culturale si intitola «Crossroads», che tradotto significa «la conferma della formazione a esplorare la musica del nostro tempo senza preclusioni - spiegano al quartier generale - su quel crocevia della contemporanea dove s'incontrano generi e stili differenti». Ma vediamo il cartellone, a partire dall'esordio.

Primo «live» lunedì prossimo con «L'arco dei suoni», una serata in cui verranno messi a confronto i linguaggi di tre autori differenti, ovvero Mark Anthony Turnage, Franco Donatoni e John Adams. Tra le particolarità, in programma la prima esecuzione italiana di «Returning» del 2006 del britannico Turnage (il raro «Sestetto» di Donatoni e «Shaker Loops» di Adams gli altri pezzi previsti). Il lavoro del compositore americano «quando apparve - fanno sapere - fu come un fulmine per gli appassionati del minimalismo che avevano visto le più grandi star del movimento come Philips Glass, Terry Riley e Steve Reich». Le sorprese e le storie musicali non finiscono qui. Per gli amanti del Novecento infatti il 26 c'è «Come qualcosa palpita nel fondo», un ritratto del compositore e critico Armando Gentilucci, che è stato uno dei Maestri del Dopoguerra. E ancora il 9 aprile «Jazz stop», dunque una deviazione sull'arte dell'improvvisazione che viene concretizzata dal Duo Ferra Dulbecco e dal Wooden You, in primo piano il vibrafonista Andrea Dulbecco. Di più: il 23 del mese il «Ritratto del compositore Lorenzo Ferrero», autore «che tra gli anni Settanta e Ottanta ha messo in crisi gli aspetti più dogmatici dell'avanguardia» («Ghost Tantra»). Si passa al 7 maggio, uno degli appuntamenti più interessanti, perché i Sentieri si concentrano sulla figura del compianto Fausto Romitelli, «celebrato autore visionario e carico di energia elettrica». «Stanze/Miroirs» con le musiche di Montalbetti e Ravel è l'incontro previsto per il 14; in particolare l'esecuzione del raveliano «Miroirs» che per anni «è stato il campo di lavoro del pianista Andrea Rebaudengo». Gran finale previsto per il 31, quando verrà presentato «Il suono del respiro», una «sfilata» di compositori e musiche proposte nel concerto solistico a base di flauto a cura della virtuosa dell'ensemble Paola Fre. Per l'occasione una prima assoluta scritta appositamente per il vibrafonista Dulbecco.

Una musica raffinata che in qualche modo ha «creato» anche un pubblico, nel senso che i Sentieri curiosi e onnivori hanno

rappresentato e rappresentano una realtà artistico-musicale che propone repertori che prima nessuno o quasi sognava di portare in scena in Italia né tantomeno di mescolarli tutti insieme. Come a dire: la buona musica non ha confini.

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