Sicurezza, Pdl in via Muratori: «Rivogliamo i soldati in strada L'assessore torni alla Caritas»

Lunedì a Milano arriverà anche il segretario del Pdl Angelino Alfano. Per occuparsi del partito, ma anche per coordinare le iniziative per chiedere più sicurezza in città che segneranno la ripresa autunnale dell'attività politica. Un calendario anticipato dal coordinatore nazionale Ignazio La Russa, da quello regionale Mario Mantovani, dal governatore Roberto Formigoni e Mariastella Gelmini che ieri sono andati in via Muratori dove, a pochi passi da porta Romana, lunedì sono stati freddati a colpi di calibro 38 l'imprenditore Massimiliano Spelta e la moglie ventunenne Carolina Pajano Ortiz. Un regolamento di conti in una strada come ogni sera apparecchiata per accogliere la movida serale, una scena a cui Milano non è proprio abituata. Anche perché a poche ore e a pochi metri di distanza è stato dato alle fiamme un locale e il giorno dopo in via Padova c'è stata una sparatoria tra gang sudamericane. «Non che questa zona sia un Bronx - spiega il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera - ma proprio il fatto che una scena di malavita che di solito si vede solo nei film possa succedere in pieno centro e in mezzo alla gente che passeggia, ci ha convinto a organizzare questa campagna per chiedere al sindaco Giuliano Pisapia più sicurezza». Con l'ex vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che chiede le dimissioni del suo successore Marco Granelli. «Visto che Pisapia e venuto in consiglio comunale a dirci che il Comune non ha competenze sulla sicurezza, allora Granelli è meglio che torni alla Caritas». E poi De Corato ricorda come quello di Milano sia «l'unico sindaco d'Italia che ha cacciato i militari mandati dal ministero per pattugliare le strade, ed erano 400 uomini». Mentre quando ci fu una serie di omicidi l'allora sindaco Gabriele Albertini «di uomini delle forze dell'ordine in città riuscì a ottenerne 200 e presidente del consiglio era un certo Massimo D'Alema».
Ora La Russa chiede al governo e al ministro Annamaria Cancellieri che di Milano è stata vice prefetto, «di mettere fra le priorità la questione della sicurezza, così come già fu con Berlusconi premier». E dal gazebo di piazza Medaglie d'oro, lancia una raccolta di firme da portare al ministro e al sindaco Pisapia perché «se la tolleranza non è vicina a zero, i criminali si sentono padroni anche in quartieri finora immuni». Grave, accusa il senatore Mantovani che annuncia un appello a Palazzo Madama per avere più poliziotti e carabinieri, il fatto che «la sinistra solo per ideologia abbia eliminato i presidi per strada». A Milano, sottolinea l'ex sottosegretario Daniela Santanché, «c'è il problema di proteggere le donne. Siamo arrivati a uno stupro al giorno. Su questo destra e sinistra non si devono dividere, ricordiamoci di quella ragazzina violentata nel portone di casa».
E per questo oltre alla petizione popolare, il Pdl organizza un giro in tutti i quartieri della città per tenere alta l'attenzione sui punti più critici, la richiesta di ripristinare il servizio di pattugliamento di militari e forze dell'ordine nelle periferie e la ricostituzione dei nuclei di polizia locale già destinati al controllo e al presidio del territorio.

Con il volantino «Pisapia svegliati dal sonno dell'ideologia, a Milano si spara come a Bogotà e a Scampia», la raccolta firme proseguirà anche on line, su Facebook nel profilo del coordinamento cittadino, via mail e con fax da spedire alla sede del Pdl in viale Monza.

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