Da Simenon a Dostoevskij In teatro gli assi del '900

Al Carcano la prima volta della «Camera azzurra» Riondino al Piccolo con «Il maestro e Margherita»

Antonio Bozzo

Un marito male in arnese chiede aiuto all'ex moglie, che lo aveva lasciato vent'anni prima stufa dei suoi tradimenti. Ora la donna è ricca e potente. Ma invece di aiutare l'uomo che la fece soffrire, lo assume e lo umilia. Questa, a larghi cenni, la trama della commedia L'ex marito in busta paga, al Martinitt dal 17 ottobre al 3 novembre. Il testo è di Eric Assous, una garanzia; la regia è di Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese, anche in scena con Guenda Golia, Anna Zago e altri. Grande spettacolo al Teatro Strehler, fino al 27 ottobre, con Michele Riondino protagonista de Il Maestro e Margherita, dal romanzo di Michail Bulgakov. Riondino è Woland, il diavolo capriccioso che si aggira nella Mosca anni Trenta, dove uno scrittore ritenuto pazzo (il Maestro) vive un amore tormentato con Margherita. Siamo di fronte a una delle massime opere letterarie del Novecento. Il Piccolo, d'altronde, è casa bulgakoviana, visto che nella scorsa stagione ha ospitato Cuore di cane. Il 18 ottobre, Riondino e compagnia incontrano il pubblico al Chiostro di via Rovello, alle 17, per parlare dello spettacolo. All'Elfo Puccini, fino al 20 ottobre, risate con l'immaginaria famiglia Acquaviva («quattro scombinati mattoidi», qualcuno ha scritto), motore scenico di Spaccanapoli Times, di Ruggero Cappuccio. In una lingua impastata con le farine dell'italiano, dei dialetti meridionali e dell'anglogergo globale, Cappuccio (anche in scena) racconta le disarmonie dell'Italia attuale: la comicità diventa strumento per leggere tra le pieghe del reale. Sempre all'Elfo, in Sala Bausch, il terzo monologo del progetto Trilogia dell'essenziale, di Valentina Diana, con Marco Vergani, scene di Milena Mancini, regia di Vinicio Marchioni. Titolo, Una passione: un attore solo è chiamato a rappresentare, davanti al pubblico pagante, dunque esigente, la passione di Cristo, più uomo carico di dubbi, che figlio di Dio. Se il celebre incipit «era una notte meravigliosa, una di quelle notti che possono esistere solo quando si è giovani...» vi fa ancora palpitare il cuore, nulla di meglio che seguire al Litta Notti bianche di Dostoevskij, adattamento e regia di Corrado d'Elia. Storia di incanti e d'amore, sullo sfondo di una perturbante Pietroburgo. Al Carcano, da non perdere: dal 17 al 27 ottobre vediamo La camera azzurra, del prolifico papà di Maigret, il belga Georges Simenon (le sue opere sono pubblicate da Adelphi, che giustamente lo accoglie tra i grandi della letteratura di tutti i tempi).

La regia dello spettacolo, adattato per le scene da Letizia Russo, è di Serena Sinigaglia. Gli attori sono Fabio Troiano, Irene Ferri, Giulia Maulucci, Mattia Fabris. È la prima volta che la Camera viene ridotta per il teatro, mentre il romanzo è già stato trattato al cinema.

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