Domani dovrebbe scattare il blocco delle auto diesel Euro 3. A meno che la pioggia - per altro già annunciata dalle previsioni - non faccia precipitare i livelli di smog. Il provvedimento anti inquinamento arriva, dopo dieci giorni consecutivi di polveri oltre i limiti, in mezzo alle polemiche e alla confusione più totale. L'unica certezza è che la battaglia per l'aria pulita si è trasformata in una questione di bandiera politica. E il blocco rischia di andare in scena «a macchia di leopardo» tra i comuni dell'hinterland: cioè nella formula più inutile (e dannosa) possibile.
Ieri, durante la cabina di regia sullo smog, la Provincia di Milano ha chiesto esplicitamente di rinviare lo stop delle auto a dopo Natale. Sia per non creare problemi di trasporto sotto le feste, sia perché quest'anno i giorni di allarme Pm10 sono stati nettamente inferiori rispetto al 2012 (69 contro 93). E quindi, spostare il divieto di circolazione di una settimana non avrebbe cambiato nulla. Tra l'altro, a chiedere una deroga pre natalizia erano stati, nei giorni scorsi, sia i sindaci dell'hinterland sia i commercianti. Il Comune di Milano si è opposto, sostenendo che l'unica priorità deve essere l'emergenza ambientale. Per di più, parecchi sindaci dei comuni attorno a Milano sono improvvisamente tornati sui loro passi. Guarda caso, solo i sindaci di centrosinistra.
Ora l'hinterland è spaccato in due: bloccheranno la circolazione dei diesel euro 3 (salvo pioggia) le giunte con bandiera rossa (da Cinisello a Sesto, da Bresso a Cormano) e rimanderanno il blocco a dopo Natale quelle di centrodestra (Segrate, Assago, Cornaredo, Opera). Una divisione netta. Ma inutile: si sta infatti parlando di una differenza di pochissimi giorni poiché sabato e domenica lo stop dei diesel sarebbe comunque sospeso.
«È deludente - sostiene l'assessore provinciale all'Ambiente Cristina Stancari - vedere come questo blocco sia dettato da un'ideologia politica e non da un'emergenza dell'aria. Posticiparlo di qualche giorno non avrebbe cambiato nulla. Sulla bandiera politica prevalga il buonsenso». Palazzo Marino non ammette eccezioni: il provvedimento c'è e quindi va applicato alla lettera, punto. «Le misure antismog - sostiene l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran - sono impopolari ma necessarie». «In Comune - replica la Stancari - non facciano i paladini dell'ambiente. L'aria pulita ovviamente interessa anche a noi. Ma usiamo un po' di buonsenso. In un momento di crisi come questo è più logico rinviare il blocco».
Edoardo Croci, presidente del comitato Milanosimuove, chiede un intervento deciso della Regione. «La politica è incapace i assumersi le sue responsabilità. I pannicelli caldi adottati in ordine sparso su base volontaria servono a poco».
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