Ci vorranno sei o sette anni, se tutto va bene, per sgomberare gli alloggi popolare del Comune nonostante la «virtuosa» gestione Mm. Da mesi il Comune porta in palmo di mano i 28mila appartamenti ripresi in mano nel 2015 dopo il divorzio da Aler e affidati a Metropolitana Milanese, e li contrappone ai 45mila che secondo la sinistra sono gestiti scandalosamente dall'azienda regionale. Giorni fa l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza ha persino azzardato: «Oggi Quarto Oggiaro è un piccola Svizzera».
Numeri alla mano però, nonostante le nuove occupazioni negli ultimi tre anni siano state solo 27, gli sgomberi messi a segno nelle case Mm tra 2015 e dicembre 2017 sono stati 550, circa 180 all'anno. Gli alloggi occupati sono passati da 1.772 a 1.181, e di questo passo per parlare davvero di «piccola Svizzera» bisognerà attendere altri due mandati. Aler peraltro continua a chiedere una revisione del protocollo della prefettura e lamenta una scarsa collaborazione da parte dei servizi sociali e dei vigili («intervengono solo nelle case di Mm»). Ma a quanto pare pure l'assessore alla Casa del Comune Gabriele Rabaiotti ha problemi con la polizia locale, anche se gioca in casa: «Non voglio polemizzare ma anche noi abbiamo avuto qualche problema con i vigili, in qualche caso siamo intervenuti senza che fossero presenti» ha riferito ieri ai consiglieri riuniti in Commissione per fare il punto sulla gestione Mm. E il direttore del settore Casa del Comune Francesco Tarricone ha aggiunto i dati della morosità: «Su un emesso di 293 milioni di euro gli affitti non pagati ammontano a circa 126, circa il 43% del totale. La metà della percentuale è rappresentata da abusivi e contratti decadenti».
Rabaiotti in commissione ha fatto il punto sul piano straordinario da 103 milioni che la giunta Sala ha stanziato nel Bilancio 2016-2019 per recuperare alloggi sfitti. Si partiva da un'eredità di 3mila appartamenti vuoti durante l'amministrazione Pisapia e la quota è salita a 4mila ma «è effetto di una buona gestione - spiega Rabaiotti - perchè si sommano i 550 all'anno che ogni anno si liberano per effetto del turnover (inquilini deceduti o trasferiti) e 450 ricavati da sgomberi e riordino dell'anagrafe delle utenze». Con gli investimenti saranno recuperati e riassegnati 982 alloggi nel 2018, circa 770 nel 2019, poi a scalare 650, 600 e 265 nel 2022. Il consigliere di Milano in Comune Basilio Rizzo definisce ironicamente Rabaiotti «il mago dei numeri. Non sono contento di questi dati, al netto dei 550 del turnover annuale vuol dire che gli alloggi in più rimessi in circolo passeranno da 432 nel 2018 a 50 all'anno nel 2021». Rabaiotti lo imputa a un decremento delle risorse negli anni, e lancia un appello: «Senza un supporto da Regione e governo non possiamo fare di più».
Il consigliere di Fi Alessandro De Chirico ricorda che la Regione ha investito «80 milioni solo per l'abbattimento e ricostruzione dei palazzi popolari del Lorenteggio». Il portavoce del Sicet infine con il Comune per «sfratti da case Mm in cui si è travalicato a volte un comportamento di tipo civile, sgomberi brutali o machisti».