Sos dal carcere «Un proiettore per salvare il cineforum»

Sabrina Cottone

Un videoproiettore, per evitare che i detenuti del carcere di Bollate possano rimanere senza la possibilità di vedere i film, che fanno parte del loro programma di rieducazione. Senza qualcuno che sia disposto a fare questo dono, i volontari saranno costretti a cancellare il cineforum.

L'appello arriva dai volontari della Sesta Opera San Fedele. Sesta opera, ovvero «visitare i carcerati», è un'associazione legata ai Gesuiti che è tra le più antiche a operare in questo difficile ambito dell'assistenza morale e materiale ai carcerati e alle loro famiglie. «Nel terzo reparto, da circa un anno abbiamo avviato l'attività di cineforum che ha già visto il completamento di due cicli con un discreto successo. Speravamo di poter iniziare il terzo ciclo nel prossimo autunno» spiegano i volontari. Invece a maggio si è rotto il proiettore messo a disposizione dal carcere e quel che in una casa può essere un piccolo incidente di percorso, per volontari e ospiti di Bollate è diventato un piccolo dramma.

I volontari hanno chiesto di poterlo far riparare ma fino ad ora la richiesta non è stata ascoltata.

«E si presume che i tempi saranno ancora lunghi» prevedono con pragmatismo i volontari della Sesta Opera San Fedele di Bollate, nonostante questo sia unanimemente considerato un «carcere modello» e in effetti non mancano le attività per il recupero dei detenuti. Adesso che anche il passaparola non ha avuto alcun effetto, parte l'appello scritto: per favore, ridateci il cineforum.

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