Spari e coltellate nelle strade Torna l'emergenza sicurezza

Spari e coltellate nelle strade Torna l'emergenza sicurezza

Può succedere che ti sparino in casa, magari mentre stai guardando la tv. É accaduto in via Lulli - zona piazza Aspromonte - tre sere fa. Un regolamento di conti tra du gruppi rom di etnie rivali, tutti con precedenti e alcuni irregolari, dopo bastoni, mazze, martelli e spranghe (rinvenuti sul posto, anche nascosti nei giardini vicini al luogo della rissa) hanno sfoderato le pistole e delle 21 pallottole calibro 9 contate dalle forze dell'ordine, due hanno colpito le abitazioni affacciate sulla piazza. Poteva scapparci il morto. Due sere fa, non in piena notte ma alle 19.30, quando piazza De Angeli è un via vai di lavoratori che tornano a casa, mamme con bambini, pensionati, un italiano di 21 anni e un domenicano di 20, con precedenti per furti e risse, sono stati aggrediti da una banda di sudamericani armati di spranghe e coltelli. L'ipotesi è uno scontro tra «pandillas», bande latine. Tant'è, la gente della zona ha alzato l'asticella dell'esasperazione. Piazza De Angeli, a due passi da corso Vercelli e piazza Piemonte, non è il Bronx. E aveva fatto rabbrividire tutta Italia solo qualche giorno fa il video choc di una rissa a colpi di mannaia nel sottopassaggio della stazione Centrale. L'aggressore, un clandestino tunisino di 31 anni, arrestato subito dopo, è stato ripreso dalle telecamere. Un film horror. Benvenuti nella Milano dell'Expo. I quartieri hanno chiesto in tutte le lingue più sicurezza sulle strade. Purtroppo la giunta Pisapia non ha voluto i militari, un presidio su cui - visti i risultati - non guasterebbe un ripensamento. Il centrodestra non molla. L'assessore alla Sicurezza della Provincia Stefano Bollettini elenca il «bollettino» delle ultime ore, eppure «per Pisapia non esiste un problema sicurezza né c'è bisogno dei soldati sulle strade». Il consigliere di Fdi Riccardo De Corato, accusato spesso dalla sinistra di fomentare inutili allarmismi, ribatte che «è la questione sicurezza che è allarmante. Ormai si ha paura a uscire di casa. E non che a stare a casa ci si senta tranquilli, se possono arrivare proiettili dai marciapiedi. Dove sono i militari? Perché la giunta Pisapia non aumenta i turni dei vigili?».
«La sicurezza - ricorda a chi di dovere la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini - non è né di destra né di sinistra. Un milanese che ha paura degli scippi, degli scontri sempre più violenti tra bande rivali, non è un reazionario, è solo un cittadino stanco di un Comune che ad ogni notizia di cronaca nera si gira dall'altra parte».

La sinistra, attacca la Gelmini, ha «un marcato strabismo: gli autori dei reati ricevono comprensione e attenzione come vittime, e le vittime sono guardate dall'alto in basso, come colpevoli di moleste rivendicazioni. Per Milano è tempo di una alternativa seria e moderata, che metta alla porta le indulgenze preventive contro chi delinque e difenda i cittadini, le loro case, le loro strade».

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