Cronaca locale

Spazzatura, il «business» dei disperati

Rubati abiti e scarpe nell'indifferenziata davanti ai condomini. Poi vengono rivenduti nei mercati

In città i rom li ritroviamo a fare i lavavetri, a chiedere elemosina in ogni dove, magari portandosi bambini e cani al seguito, ma ultimamente sono protagonisti di un nuovo comportamento: di mattina tagliano i sacchi dell'immondizia indifferenziata, che i custodi lasciano davanti ai condomini per il ritiro che viene effettuato dall'Amsa due volte la settimana, alla ricerca di abiti e scarpe usati per poi rivenderli, presumibilmente, ai mercatini come quello allestito in piazzale Cuoco. Questa nuova attività si è rapidamente diffusa in larga parte della città, e specialmente nei quartieri popolari come Lorenteggio, Giambellino, piazza Frattini e nelle aree circostanti viale Monza e via Padova.

«Recentemente - ci ha spiegato un custode, che per ovvi motivi preferisce mantenere l'anonimato,- hanno tagliato tutti i sacchi delle vie Lomellina e Sismondi. Così io e i miei colleghi siamo stati costretti a ripulire la strada approntando nuovi sacchi». L'attività quindi è sviluppata anche in zone di Milano medio-centrali, e quest'area, guarda caso, non è lontana dal centro di emergenza sociale temporaneo, occupato dai rom, di via Lombroso. In centro invece generalmente questo fenomeno non si registra, perché frequentemente abiti e scarpe sono di maggiore pregio e vengono prevalentemente dati alle parrocchie o al personale di servizio. «A me – ha riferito un altro custode del territorio Lomellina Sismondi - è capitato di trovare i sacchi tagliati all'interno del condominio durante la giornata perché la posizione dei contenitori dell'immondizia è visibile dalla strada. Questo comporta una perdita di tempo che rallenta il nostro lavoro».

«Siamo a conoscenza di questa attività che è prevalente nelle aree vicine ai campi rom, ma in fondo è una situazione generalizzata e intollerabile che comporta anche problemi sanitari e di igiene», ci ha spiegato Leonardo Caruso, il presidente per Milano dell'Anaci (l'Associazione nazionale amministratori di condominio). «Dal punto di vista economico – ha poi aggiunto –, dove ci sono i custodi che sono dipendenti e quindi vengono già pagati, tutto questo non rappresenta un costo supplementare per la pulizia delle aree davanti ai condomini. Mentre dove ci sono le imprese di pulizia ci sono costi maggiori che devono sopportare i cittadini residenti».

«Anche noi - fa sapere l'Amsa – stiamo monitorando questa nuova situazione che si è venuta a creare negli ultimi tempi. Sono già anche stati fatti diversi incontri con l'assessorato alla Sicurezza del Comune e con la polizia locale, ma trattandosi di una situazione a macchia di leopardo è anche piuttosto difficile da contrastare. È ovvio che comporta dei rallentamenti nel nostro lavoro ordinario». Abbiamo chiesto che cosa devono fare i cittadini quando dalla finestra si accorgono che i rom davanti a casa stanno rovistando nei sacchetti della spazzatura. «Consigliamo di rivolgersi direttamente alla polizia locale che ha la possibilità di intervenire direttamente», è la rispoesta della'Amsa. «Anche noi infatti, qualora venissimo contattati direttamente, dovremmo a nostra volta rivolgerci alla polizia locale e non alle altre forze di sicurezza certamente impegnate in interventi di altro genere».

In verità poi c'è anche da sottolineare che i rom non si limitano a tagliare la mattina i sacchi della spazzatura ma rovistano nei contenitori gialli che raccolgono abiti usati e che si ritrovano ancora in città. Inoltre rovistano anche nei cestini che raccolgono i rifiuti e che si trovano agli angoli delle strade.

Va anche rilevato che questi comportamenti contribuiscono a mettere in luce uno scarso livello di pulizia con eventuali problemi sanitari e situazioni di degrado che contribuiscono a deteriorare l'immagine della città.

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