(...) In effetti si sa che quando lui tornava a casa dopo le competizioni si dedicava ai suoi passatempi preferiti, tra i quali la musica. E gli piaceva condividere il palcoscenico.
Quando era nella sua band con il comico Massimo Boldi, lasciava i tamburi e impugnava un altro strumento che sapeva suonare, ovvero la chitarra. Quante serate a darci dentro con ritmi e melodie, con pezzi di vario genere, con passione e allegria.
Alboreto nato nel capoluogo lombardo, ha passato gran parte della giovinezza a Rozzano. Ci tornava sempre. Si sentiva ed era rozzanese. Non a caso l'amministrazione dell'hinterland lo ha sempre ricordato: nel centro c'è una piazza a lui dedicata e alla Cascina Grande una scultura. A questo si aggiunge la batteria accolta dalla Civica, scuola gestita da «Pino», come chiamano con stima e affetto Lopreiato. Che con i suoi si prepara alle celebrazioni. Sabato 13 aprile infatti, giorno del quarantennale dell'istituto, ci sarà un concerto al Teatro Fellini e lo strumento nuovo arrivato diventerà uno dei «protagonisti» della memoria. Sarà bello vedere come i giovani alunni del corso di percussioni sapranno cimentarsi con i tamburi e le bacchette del pilota. Che con l'ingresso in una aula del suo strumento diventa anche una parte del grande puzzle della storia di questa scuola; un percorso iniziato nel 1979, quando la professoressa Cro, docente dell'allora «Verga», pose la prima pietra.
Questa civica, che via via ha sfornato diversi talenti, dà la possibilità a persone di tutte le età, con corsi e orchestre amatoriali, di praticare la musica a tutti i livelli, con grande passione. E sempre di più, e adesso pure con la batteria suonata da Michele Alboreto.Luca Pavanel
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